L’ex dipendente comunale Mauro D’Ambrosio, cittadino montese ora in pensione, da sempre molto attento e puntuale nella sua analisi della nostra Nazione, ha inviato una lettera aperta, dal titolo “Prevenire e non reprimere”, all’attenzione del Sindaco della Città di Montescaglioso Dr. Mario Venezia, del Vice Sindaco Dr. Angelo Eletto, al Prefetto e al Procuratore della Repubblica di Matera e ai rappresentanti della stampa.
La comunicazione prende spunto dal tragico fatto di cronaca, il suicidio della trentaseienne Nunzia Contangelo, avvenuto lo scorso 22 Luglio e dal fatto che fosse evidente lo stato di disagio nel quale si trovava la sfortunata ragazza. D’Ambrosio si chiede che cosa sia stato fatto dagli “operatori pubblici a qualsiasi livello”, giudica davvero intollerabile l’assenza di interventi di fronte a simili situazioni e si dice convinto che tutto questo dipenda dal “rilassamento generale, in special modo nel campo sociale e della pubblica sicurezza”. La linea da seguire, in casi simili, è quindi quella della prevenzione, non certo la repressione, perché questi soggetti, come sottolineato dallo stesso D’Ambrosio, hanno grande “bisogno di essere seguiti, di tanto aiuto e affetto”. Prima di concludere le sue riflessioni, pone l’accento su una democrazia che si trova davanti ad un fondamentale bivio, con una società civile che sente il bisogno di “persone che lavorano seriamente, che funzionano e producono, con un rispetto delle regole che non abbia due verità”, ma una ed uguale per tutti i soggetti che la compongono. In tema di regole e di situazioni quantomeno di difficile condivisione, lo stesso D’Ambrosio ha anche inviato una comunicazione all’attenzione del Presidente del Consiglio dei Ministri Romano Prodi, al Ministro dell’Economia e Finanze Tommaso Padoa Schioppa, al Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, all’ex Premier Silvio Berlusconi, ai Senatori di Forza Italia Vincenzo Taddei e Guido Viceconte, all’On. Egidio Ponzo, alla Segreteria Unitaria della CGIL, CISL e UIL di Roma, a Pasquale Stella Brienza della sede forzista di Matera, al Sindaco della Città di Montescaglioso Dr. Mario Venezia, al Vice Sindaco Dr. Angelo Eletto, alle segreterie locali di AN e UDC. D’ Ambrosio, da sempre attento alla situazione economica e sociale della nostra nazione, nel secondo segmento della sua lettera aperta cita le parole del grande statista trentino Alcide De Gasperi con le quali si definiva le riforme utili perché richieste dalla giustizia sociale. Senza mezzi termini afferma che, a suo parere, la democrazia in Italia è stata seppellita insieme a De Gasperi e rivolgendosi al Ministro Padoa Schioppa, che nel suo documento programmatico – finanziario ha invocato sacrifici da parte della cittadinanza, fa notare che la spesa per la nuova squadra di Governo si annuncia come la più costosa di sempre. D’Ambrosio è molto attento a citare numeri e a confrontarli con la precedente legislatura Berlusconi. Non manca anche un riferimento ai vari “crac” finanziari, come quello della Cirio e le indagini sulle scalate a BNL e Banca ANTONVENETA, oltre che alle scarcerazioni facili, con cittadini dapprima accusati e poi scagionati in toto ed altri che scontano una minima parte di quanto loro inflitto, tutte situazioni che non possono e non devono essere più accettata dalla parte onesta della società.
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Un proverbio dice:il frutto si vede dall'albero.Più mi guardo attorno e più mi rendo conto che i frutti marci sono davvero tanti.Io mi soffermo a riflettere solo su uno dei tanti frutti marci della nostra società:il carcere.
Credo che la nostra attenzione debba soffermarsi sugli SCARSI RISULTATI degli atti di clemenza derivati dalle "scarcerazioni facili".
Infatti questi tamponano il sovraffollamento delle carceri solo per poco tempo,dopo il quale il problema si ripropone.
Se non si creano minime condizioni di reinserimento sia sociale che lavorativo delle persone che usufruiscono della clemenza,come si abbasserà la percentuale della recidiva?
Il problema della recidiva si avvertirà sempre più se non vi saranno condizioni minime di reinserimento capaci di riparare + o - alle condizioni di esclusione sociale,di povertà economica e culturale.
In Italia si preferisce ricorrere alle amnestie,utilizzare strumenti di perdono paternale.SAPETE PERCHè LA SITUAZIONE NON CAMBIA?Quando si pensa alle carceri come istituzione costosa,bisogna considerare che le alternative alla pena sono ancora più costose!
Immaginate quanto tempo e denaro ci vorrebbero se per reinserimento o risocializzazione si intende davvero integrazione in un posto di lavoro stabile??????
La reclusione è certamenta +sbrigativa e+ economica!!!!!!!!!!!ECCO PERCHè!
A D'Ambrosio,
credo che ance alle parrochie di Montescaglioso, era doveroso mandare una lettera, xke penso che loro in prima linea dovevano notare e segnalare alle autorità competenti, un disagio .
se è vero che i parroci sn a stretto contatto con la comunità, oltre a segnalare il nome di un candidato , o il nome di un palazzetto , dovevano anche includere nella loro Ala Protettiva quelle persone emarginate,bisognose,ecc
o siamo così impegnati da non notare tutto e tutti?
il saggio dice è nella Piccolezza che si Comprende la Grandezza.
ma questa è filosofia applicata, nn c'è tempo x delle stupidagini.
buona giornata.