MATERA
TONINO GUERRA E IL MARE DI ULISSE
MOSTRA DI PITTURA, CERAMICA, GRAFICA, CREAZIONI PLASTICHE
Spazio dell’Angelo – Matera
24 ottobre-25 novembre 2009
Via Sant’Angelo 63 – Sasso Caveoso
Tutti i giorni 9.00/13.00 – 17.00/20.00
La mostra "Tonino Guerra e il mare di Ulisse" di Tonino Guerra, poeta e sceneggiatore di fama internazionale, è curata dall’artista Nicola Filazzola e ospitata nello Spazio dell’Angelo, in Via Sant’Angelo n. 63 a Matera dal 24 ottobre fino al 25 novembre 2009. Comprende opere pittoriche, scultoree, grafiche realizzate dall’ artista romagnolo.
Chi è Tonino Guerra
Tonino Guerra è poeta e sceneggiatore di fama internazionale. Nasce il 16 marzo del 1920 a Santarcangelo di Romagna. Vive per circa trent’anni a Roma, con lunghe soste in Russia. Vent’anni fa ritorna in Romagna e il suo rifugio diventa Pennabilli nel Montefeltro. Inizia a comporre versi in lingua romagnola durante la prigionia nel campo di concentramento di Troisdorf in Germania, parte di quelle poesie in lingua romagnola vengono raccolte nel primo libro I scarabocc (Gli scarabocchi) del 1946, a firma Antonio Guerra con la prefazione di Carlo Bo. Nell’immediato dopoguerra a riconoscere il suo talento sono Carlo Bo, Gianfranco Contini, che curano la prefazione delle sue prime raccolte. _ amato e apprezzato da Pier Paolo Pasolini. I bu (I buoi) (Rizzoli, 1972) rappresenta la svolta per la poesia dialettale che assume grazie agli stilemi da lui introdotti grande dignità e la dialettalità assurge a lingua della poesia senza più categorizzazioni. Nella collana "I Gettoni" di Einaudi curata da Elio Vittorini, pubblica nel ’52 il racconto "La storia di Fortunato" e nel ’56 "Dopo i leoni". Pubblica con Bompiani, con Rizzoli e dà avvio con "Il miele", nel 1981, alla stagione dei poemi pubblicati dalla Magioli, che ristampa anche le sue precedenti raccolte e i racconti. Prezzolini, Calvino, la Ginzburg, la Morante, Moravia amano i suoi lavori e parlano approfonditamente di lui. Dalla seconda metà degli anni ’50 si occupa di sceneggiatura, le sue prime opere per il cinema nascono per il film "Un ettaro di cielo", di Aglauco Casadio che uscirà nel 1957 e per "Uomini e lupi", di Giuseppe De Santis, che uscirà nel 1956. Da quel momento si dedica con continuità all’attività di sceneggiatore e lavora con i più grandi registi del nostro tempo, tra questi Elio Petri, Franco Indovina, Vittorio De Sica, Damiano Damiani, Mauro Bolognini, Mario Monicelli, Franco Giraldi, Alberto Lattuada, Paolo e Vittorio Taviani, Marco Bellocchio, Francesco Rosi, Federico Fellini, Michelengelo Antonioni, Theo Anghelopulos, Andrey Tarkovskiy. Quasi tutti i registi cercano la sua collaborazione e lui riesce ad essere punto di riferimento per tutti, seppure lontani e tanto diversi tra loro. Oltre 120 i film da lui sceneggiati, 12 con Michelangelo Antonioni, 4 con Federico Fellini, e tra questi c’è "Amarcord" vincitore dell’Oscar nel ’74. Riceve i più importanti premi nei Festival Internazionali di cinema da Cannes a Venezia, il premio De Sica, l’Oscar Europeo del Cinema. Le nomination sia per l’Oscar che per il Leone d’oro e la Palma d’oro sono innumerevoli.
Le sue sceneggiature incontrano anche la televisione, che lo vede collaborare al teatro televisivo e ad alcuni sceneggiati. La sua attività poetica e letteraria, che abbraccia anche il teatro, è assai vasta, puntellata anch’essa di prestigiosi riconoscimenti, dal Premio Gozzano, al Nonnino, Carducci, Pasolini, Pirandello. Sono oltre 50 le sue pubblicazioni tra poemi, racconti, commedie. Ultima fatica "Odissea", viaggio del poeta con Ulisse, in cui riscrive l’opera epica per eccellenza con la sua lingua, il romagnolo, raggiungendo punti di eccelsa suggestione poetica. Artista a tutto tondo, si dedica alla pittura, alla ceramica, all’architettura del paesaggio e all’ideazione artistica tout court che lo porta a realizzare fontane, allestimenti, installazioni, parchi, giardini, arredi. Nel suo eclettismo non manca l’ideazione di spot pubblicitari di cui è anche attore protagonista, che gli fruttano grandissima popolarità facendogli vincere i più ambiti premi del settore. Nel 2002 viene insignito dal Presidente della Repubblica, Carlo Azelio Ciampi, di uno dei più alti riconoscimenti dello Stato Italiano, quello di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.Nel 2004 a Strasburgo riceve il premio quale miglior sceneggiatore europeo.
L’Università di Urbino, dove si laurea in pedagogia nel 1945, nel 2005 gli conferisce la laurea ad Honorem in lettere, che va ad aggiungersi a quelle conferitegli in Francia e in Russia. In Russia è Cavaliere dell’Orden, massima onorificenza dello Stato Russo ed è Accademico ad honorem dell’Accademia degli Artisti.