E’ evidente che ormai nel PDL si pensa al dopo Berlusconi o, almeno, qualcuno ci sta pensando (oltre al nostro Wiseman 🙂 ): Fini.
Negli ultimi giorni è venuto allo scoperto, o perché vuole creare una corrente sua interna al PDL o perché, come molti, sta fiutando che la parabola berlusconiana è in fase discendente.
Nell’aria si coglie un calo del consenso popolare, i giornali e politici internazionali non risparmiano colpi.
Insomma, come lui stesso dice , c’è un movimento internazionale e italiano che vuole liberarsi di Berlusca… e di fatto lo sta indebolendo.
E il cinico e sornione Fini, che era stato fin ora in panchina, capisce che è il momento giusto e comincia a prendere saggiamente le distanze: sulla giustizia, sull’etica, sul dialogo interno al PDL…
Peccato che non ci abbia pensato prima a prendere le distanze, quando ha svenduto il suo partito e i valori della destra al miglior offerente, quando è salito sul carro del vincitore aspettando il momento giusto per passare lui stesso alla guida del carro.
Non è coerente lamentarsi di scarsa dialettica interna, quando ha accettato un partito, il PDL, il cui presidente è stato scelto per acclamazione, come nelle migliori dittature o nello Stato Vaticano…
Mi vengono in mente quelli che sono stati definiti “i fascisti del giorno dopo”: i liberali degli anni ’20 che quando videro che il dado era tratto, non esitarono a passare nelle fila del partito fascista.
Allo stesso modo, quando l’Italia veniva liberata, molti che per anni avevano gridato “viva il Duce” non esitarono a rinnegare tutto e sventolare la bandiera a stelle e strisce.
Corsi e ricorsi storici?
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Facciamo un po di considerazioni politiche, nel senso che ne danno ormai gli italiani, ovvero parliamo dei giochetti dei partiti, delle alternanze, delle mozioni......insomma di cose davvero irrilevanti per i cittadini. Se non fosse che poi, ahimè, indirettamente queste cose influenzano e come la vita del cittadino.
Parliamo di Fini. A mio avviso il gioco di Fini è molto ben congeniato e basato su logiche molto più democratiche e costituzionali rispetto al modo con cui ha ricercato il consenso Berlusconi sino ad ora. Mi spiego meglio.
Se Berlusconi con FI è uscito nettamente dal solco classico della politica italiana diventando il populista con più successo nella storia, Fini sta cercando un altra strada. Ovviamente è una strada a lui più congeniale (anche perchè non potrebbe mai seguire la linea berlusconiana) ma comunque molto più a lungo termine e garantista dei valori democratici della partitocrazia italiana.
Sono anni ormai che si è "ripulito" (almeno ha tentato di farlo) dalle scorie dell'MSI o comunque di una destra antistorica che lo frenava. Fa continui richiami alla costituzione ed è l'unico del centro destra che sembra averla letta e darle ancora un valore. Sta sposando molti ideali progressisti europei (anche se a fatica) e, ciliegina sulla torta, sta cercando sostegni culturali e giovanili di tipo associativo invece di gazzebo improvvisati. Punto forte della sua azione a lungo termine è la fondazione Fare Futuro, classico "pensatoio" stile "sinistra intellettuale" (D'Alema ne ha fondata un'altra da un po di anni, Italiani Europei) che dovrebbe creare quel substrato culturale più largo possibile su cui costruire credibilità e consenso "strutturati".
Infatti la fondazione Fare Futuro è subita scesa al fianco di Fini dopo gli attacchi che ha ricevuto proponendo delle domande a chi l'ha chiamato traditore.
Che sia intelligente come manovra non credo ci sia dubbio. Che riesca a far portare a casa la futura leadership di una grossa fetta del centro destra è un altro paio di maniche.
Non capisco perché si tende sempre ad attribuire alla furbizia, al cinismo, al tradimento o, comunque, a qualcosa di indefinitamente losco, l’evoluzione politica di qualche personaggio dell’attuale, penosissima, -effettivamente in 150 anni di storia unitaria non abbiamo mai avuto un capo del governo come l’attuale!- scena politica.
Mi riferisco ovviamente a Fini, anzi come ha avuto modo di definirlo il più quotato killer mediatico del momento, al “compagno Fini”.
E’ così normale essere governati dalla tragica macchietta che fa male a se stesso e al paese ogni volta che apre bocca e scandalizzarsi invece quando qualcuno della sua coalizione mostra il coraggio della normalità che si richiede a chiunque abbia un minimo di senso dello stato?
Oggi ho ascoltato, a Radio Padania, Bossi che sproloquiava su una cavalleria padana che nel 1683 avrebbe impedito la conquista di Vienna da parte dei Turchi.
In un paese normale idiozie e falsità del genere farebbero sorridere se le dicesse un ubriaco, se però la gente non capisce che il paese è prigioniero di una specie di ipnosi collettiva che rischia di portarci alla rovina, simili menate ce le ritroveremo sui libri di testo.
E’, allora, veramente Fini il problema o la mancanza di prospettive per i giovani e la disoccupazione, l’insicurezza e la criminalità che è sparita dai telegiornali ma non dal vissuto quotidiano nei centri urbani, i bassi salari, l’alta tassazione e l’aumento del debito pubblico?
Problemi, sia chiaro, che già c’erano.
La gente ha votato l’attuale governo per risolverli.
Risulta a qualcuno che sia stato fatto?
Sono d'accordo con la riflessione di Cristoforo sull'opportunità di porsi quesiti su Fini, tutto sommato di poco conto, rispetto a quelli, ben più importanti, che riguardano i problemi del nostro paese.
Però non credo che Raf nel suo post ponga una domanda assurda.
Insomma... chiunque dotato di almeno due neuroni e con un minimo di onestà e di dignità, al posto di Fini, di fronte ai deliri da neuro di Silvio e servitù avrebbe fatto e detto le stesse cose fatte e dette dal presidente della Camera negli ultimi mesi.
E' pero lecito chiedersi.... ma solo ora si sveglia Fini?
Ci voleva forse la zingara per sapere di che pasta fosse Berlusconi?
Se uno si allea con tale furfante ha una qualche giustificazione plausibile?
Insomma... ammesso che ci fosse un bene supremo (tutto da dimostrare) che rendesse lecito il compromesso... questo bene supremo viene meno quando? Possibile che Fini abbia impiegato 15 anni per capire chi era il lupo e chi l'agnello? Ha fatto roppi calcoli? Ne sta facendo ancora? E li sta sbagliando o azzeccando tutti?
Fini cinico?
Per me è un'enigma.
Del resto non si può certo dire che Fini abbia intrapreso una strada che lo porterà facilmente al successo. Con la mediocrità che c'è in giro dubito che uno possa vincere e creare consenso parlando di voto agli immigrati.
In ogni caso, calcolatore o no... meglio tardi che mai. Finlmente qualcuno a destra di cui non doversi vergognare.