Montescaglioso – Abbazia San Michele Arcangelo, Sala del Capitolo
L’Associazione Antiracket Falcone e Borsellino di Montescaglioso organizza un incontro con il giornalista del Corriere della Sera Carlo Vulpio autore del libro “ROBA NOSTRA”.
Interverranno con Carlo Vulpio: prof. Pietro Tamburrano, Olimpia Fuina.
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Non avrei mai pensato che dal “niente” nascesse qualcosa.
Ho scritto questo post per lanciare un piccolissimo sasso nell’acqua, visto che quando c’era stato l’altro incontro (5 dicembre 2008) organizzato dall’Associazione Antiracket di Montescaglioso, alla quale va tutta la mia stima per aver intrapreso questa strada, c’era stata sia poca affluenza di persone all’abbazia che commenti sul vostro sito.
Il resoconto, di venerdì 23, era già stato fatto brillantemente da ape maya ed io volevo solo condividere alcune “sensazioni” con gli altri concittadini, perché, al di là del mio credo politico o religioso, che io mi schierassi con una parte o con l’altra, ci sono sempre emozioni, suggestioni, influenze che le parole ci possono dare. Non era, e non è ancora mia intenzione stare a discutere sui “fatti di quel venerdi”, né farvi capire se io ero o no d’accordo con quello che si diceva, ho avuto solo una doppia delusione, anche da chi non ha saputo leggere le mie parole (andate a cercarle voi le varie definizioni date).
Ma so che le delusioni aiutano a crescere e che le opinioni vanno rispettate e non aggredite, vanno ascoltate e non urlate.
E, per non continuare a scrivere un papiro, voglio dire a corvo:
1) non ho mangiato i peperoni;
2) anche i “commenti fastidiosi e con scarsi contenuti” vanno letti altrimenti che democrazia sarebbe se non permette anche a chi è povero nello spirito e nel linguaggio di esistere?
3) la “spocchiosissima forma” mi piace come termine e l’utilizzerò anch’io;
4) il mio pensiero, le mie opinioni sulle cose trattate non ero tenuta a riferirle (ditemi se è indispensabile farlo quando si scrive su questo sito e come farlo per non essere più aggredita)
e,
visto che era la prima volta come dice Ciffo, gli voglio dire:
1) quando parla Vespa, io già dormo sul mio divano (se proprio il sonno non arriva sono su altri canali) ed i suoi libri non m’interessano; sono cresciuta avendo chiaro nella mia mente quello che dovevo e non dovevo vedere, sono in grado di distinguere e scegliere;
2) forse “non ho capito nulla di tutto quello che ha raccontato”, ma il modo con il quale lo ha più volte ripetuto, non poteva non darmi fastidio pensando a chi è costretto a sudarselo il lavoro (v. falco) e non guadagnarci nulla. Senza fare alcuna retorica.
3) t’invito a rileggere un tuo post del 24/06/2007 “Montescaglioso sul corriere della sera”, i tempi sono cambiati, ma la tua considerazione “è nostro dovere di lettori maturi aspettare la chiusura di eventuali processi senza confondere indagati con condannati” penso sia sempre valida.
4) se non sono intervenuta è stato per “il rispetto verso le persone che l’avevano organizzato”; ma poi, non tutti riescono ad esprimersi bene in pubblico e voi giovani dove eravate?
Vi siete arrogati la volontà di essere giudici nei miei confronti, ma non conoscete i “fatti”, non eravate presenti sul posto, e vi posso assicurare che avreste, ad un certo punto della discussione, avuto, forse in minima parte, la mia stessa sensazione, come confermano anche alcune opinioni espresse da altri utenti del sito.
Ho parlato di una mia sensazione e non della giustezza di comportamenti, di opinioni, di metodi.
Il mio obiettivo è stato centrato: è partita una discussione e penso siano sempre ben accette tutte le opinioni espresse perché è nella diversità che dobbiamo continuare a crescere.
Vi saluto, perché per me è stato un piacere e a presto.
Vi chiedo scusa ancora per il mio “papiro”, ma i vecchi parlano, parlano, parlano …
Ero indignato e sapevo che non stavo scrivendo a mente fredda, sapevo che rischiavo fortemente di esagerare con i toni, sapevo che rischiavo di offendere la sensibilità di qualcuno e ho scelto deliberatamente di farlo. Mi spiace che ti sei sentita aggredita e chiedo scusa per questo ma ti dico in verità che riscriverei tutto, parola per parola, perché in alcuni casi è indispensabile essere decisi e forti per far arrivare FORTE un messaggio, a rischio di sembrare maleducati.
E il mio messaggio è a favore di tutti quelli che lottano per la legalità, contro mafia, racket e malaffare.... hai scritto tu di esserti vergognata di aver partecipato a quell'incontro... falco ha fatto peggio... ha messo tutto dentro un unico calderone: SPAZZATURA.
Antimafia, De Magistris, censura, anomalie del CSM, malaffare.... tutto è diventato spazzatura solo perché Vulpio nomina Bubbico forse a torto? o perché usa linguaggio non da educanda?
NON ci sto... questo mi indigna e non c'è un modo soft di essere indignato. L'indignazione io riesco a esprimerla solo con questi toni.
Hai riportato una mia frase e non capisco proprio perché visto che era vera allora, è vera oggi e mai ho scritto nulla che potesse contraddirla. Ad ogni modo... se ti va di vedere il tutto da un'angolazione diversa.... ho riservato a te lo stesso "trattamento" franco e diretto che riservo di solito ai miei amici di blog di vecchia data... sono stato diretto, senza mediazioni e diplomazia... ...paradossalmente dal mio punto di vista ti ho mostrato più rispetto di quanto avrei potuto fare col "dire e non dire" in maniera gentile. Ma se non la pensi così va bene... ti prometto che rifletterò su questo nostro scambio cercando di farne tesoro e mi metterò in discussione sperando che mia madre non debba vergognarsi per la mia maleducazione.
Ieri qualcuno ha scritto in anonimo sul guestbook... non trovo più il messaggio, forse ADMIN lo ha cancellato.
Te lo riporto:
"Tosta sta Selvagg. Piano piano dà lezione di buona educazione a Webmaster e Corvo che ha risposto con un commento squalliduccio. Non chiedere agli altri di tenere un buon comportamento sul sito visto ke attribuisci il papiro di Selvagg alla peperonata. Il commento di Selvagg per voi è fastidioso solo perchè non coincide con la vs verità rivelata. E poi apprendiamo la buona novella xkè Montescaglioso.net è nata per " educare " questo popolo di leccapiedi. Soltanto che per la kapatosta di Falco non sono bastati tre anni. Come in Cina e in Russia a Falco ci vuole il gulag."
Sorvolo sul fatto che questo qualcuno non ha neanche il coraggio di dare una faccia, un nome e cognome alla sua opinione. Dovrei cestinarla solo per questo ma farò tesoro lo stesso anche della sua obiezione. Ribadisco il concetto che la mia visione di montenet è ANCHE quella di educare... sensibilizzare tutti a tematiche ritenute spesso pesanti, noiose deprimenti (vero sweet? ;) )... e in questo sono contento di distinguermi dal vigliacco che scrive in anonimo.
LO SAI CHI FA QUESTO TIPO DI DISCORSO?CHI SI CREDE MIGLIORE DI QUALCUN'ALTRO!
SENSIBILIZZARE....EDUCARE...........
:shocked: :? :shocked:
Non so se vale la pena rispondere vista l'ovvietà della risposta che sto per darti... ma ci provo, almeno un'ultima volta, a dialogare con te.
Sicuramente sarò spocchioso, arrogante, superbo, tutto quello che vuoi per mille cose e in mille occasioni.
Ma per favore.... non in questa!
O almeno... magari se mi criticassi per i toni del mio commento potrei pure accettarlo... ma per il fatto che io pensi che un blog debba servire anche ad educare e sensibilizzare... quello proprio non lo accetto.
Perchè pensi che nasca l'associazione antiracket che ha organizzato l'incontro?
Oppure Libera? Conosci?
Riporto dal sito di Libera:
- sollecitare la società civile nella lotta alle mafie
- promuovere legalità e giustizia
- costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità
- educazione alla legalità democratica
- impegno contro la corruzione
- campi di formazione antimafia
Per te fare propri questi valori e adoperarsi per diffonderli significa sentirsi superiore?
Allora ben lieto del mio essere superbo!
vorrei commentare gli interventi di disapprovazione fatti da alcuni utenti.
Vi confesso che i miei argomenti sono gli stessi che ho ribadito più volte su questo sito. devo ripetermi perchè voglio che il messaggio sia chiaro. le vicende trattate da Vulpio sono molto complesse e riguardano diversi filoni.
non si possono accettare critiche così forti da chi non ha letto il libro o non ha partecipato ad incontri sugli argomenti.
Voglio ribadire che questa superficialità ha avuto e ha un peso enorme sulla nostra regione.
se uno conosce i fatti narrati dal libro (non sto parlando dell'opinione del giornalista, ma dei fatti narrati) si accorge che la nostra classe dirigente e la nostra società civile hanno sbagliato tanto in questi anni. La classe dirigente(politici, magistrati giornalisti) e la società civile hanno taciuto su casi gravissimi che si sono verificati. il riferimento è alla vicenda Claps o a quella di Policoro.
Perchè lo hanno fatto? perchè hano accettato tutto questo. Solo per questo meriterebbero di essere criticati. ma da noi non esiste la critica, esiste solo un disinformato assenso che ha delle conseguenze tragiche. Allora prima di parlare, ragazzi, informatevi sulle vicende lucane, leggete magari il libro di Don Cozzi e poi potrete discutere.
mario
carissimi Aldo e Mario non so se le vostre riflessioni fossero indirizzate in particolare al mio precedente intervento, credo di no, ma se cosi fosse vi posso garantire che non solo mi sono informato ma seguo con passione tutte le vicende che riguardano la nostra Basilicata, sia quelle relative alla scomparsa di Elisa Claps, sia quelle riguardante i due fidanzatini di Policoro che Marinagri, baco da seta, petrolio e tutto il resto. Nessuno più di me è convinto che tutte queste vicende non solo meritano di essere denunciate all'opinione pubblica come anche alla magistratura ma sono altrettanto convinto che i processi sommari non portano da nessuna parte se non sradichiamo la cultura della connivenza e dell'assoggettamento politico insito nel dna di noi lucani.
Cosa significa chiedere se il giudizio sarebbe stato diverso se per caso si fosse trattato di persone non conosciute? La stessa domanda se permettete la posso rispedire al mittente e chiedere come mai si è cosi pronti a dare addosso quando si tratta di certi argomenti o certe persone e poi si piomba nel silenzio assoluto quando si tratta di dire la propria sui 60000 euro sciaguratamente sperperati dall'amministrazione comunale sulla questione plagio contratti di quartiere? Non credo di aver letto al riguardo nessun commento ne da parte di Wiseman, ne da parte di Drago ne tantomeno da parte di Corvo.
Allora permettetemi di dirvelo il malcostume va combattuto da qualunque parte esso provenga senza alcuna distinzione ne di parti politiche ne di amicizie o conoscenze.
cio tonino
Ciao Tonino,
secondo me nn hai compreso il punto.
Nessuno sta dicendo che Vulpio ci ha illuminato sulla via di Damasco, questo per rispodndere anche a Falco & Co., nessuno possiede la verità.
Mi sembra banale che tu dica, per l'ennesima volta, che sarà la magistratura a giudicare....ma è ovvio. Qui non si fa nessun processo penale...il processo, se di processo si puo parlare, è POLITICO. Vulpio viene a dirci certe cose, sta a te indagare e farti una idea.
E' facile condividere concetti generali di corruzione, meccanismi di potere ecc....parlare di faccendieri, di ammanicati, di grumi di potere........ma tutte queste cose non sono come Babbo Natale, hanno nomi e cognomi, hanno persone che hanno favorito, avallato o ignorato il cosiddetto sistema.
Io non ci sto che il discorso si limiti a concetti generali, così alla fine tutti colpevoli..nessuno colpevole.
E' giusto fare nomi e richiamare situazioni ben precise.
E' giusto sapere i procedimenti in corso ed è giusto sapere che Vulpio è stato condannato in primo grado per diffamazione. Io cittadino mi faccio le mie opinioni a riguardo.
Prima che Vulpio, e altri, iniziassero a scrivere certe cose, molti neanche sapevano che esistessero certi FATTI, ne tantomeno chi era coinvolto.
Ma il popolo deve sapere se un politico è implicato in più vicende o no???
Perchè una volta può essere casuale...più di una volta mi sembra un tantino strano.
Ti ricordo, per te che sei così pronto a difendere i laoratori, che se un cittadino qualsiasi non ha la fedina penale limpida anche per colpa di una scazzottata incontra non pochi problemi (ho usato un pallido eufemismo) per essere assunto in qualsiasi azienda pubblica e privata.
Se porto il mio CV alla azienda "La caciotta leccese" mentre sono indagato per qualsiasi cosa, loro non mi assumono manco morti. Se poi la magistratura accerta la mia estraneità successivamente non è che "La caciotta leccese" mi richiama e mi assume. Devo ricominciare da zero.
Visto che chi assume i politici siamo noi con il voto, se qualcuno ha qualcosa di appeso noi dovremmo saperlo. Per la legge tutti sono innocenti sino a che si prova il contrario. E sta bene.
Ma politicamente questo concetto non è accettabile. Tanto è vero che nella maggior parte dei paesi europei spesso la gente si dimette appena riceve anche un "piccolo" avviso di garanzia. Figuriamoci se è indagato.
E' ovvio che è la magistratura a dare le sentenze, ma io posso decidere di non dare il voto a Pippo se so che è indagato??? Poi, se scopro che è stato assolto, mi informo sull'accaduto e poi posso rivotarlo.
Oppure vogliamo fare come Berlusca che appena è coinvolto parla di complotto dei comunisti???
Ti saluto ricordandoti che mi puoi dire tutto ma non certo di essere fazioso. Il famoso bando di quartiere è stato da me commentato, come da molti altri, abbondantemente a suo tempo. Ma anche sul conto di Drago e Wise ti sbagli di grosso. Gli utenti che parlano solo se si accusa una parte piuttosto che un'altra penso siano abbastanza evidenti e non siamo certo noi.
buon pomeriggio
caro Vincenzo se la strada che si vuole percorrere per fermare certi fenomeni è quella del giustizialismo ad ogni costo senza cambiare le regole del gioco allora sono contento di essere fuori strada. T parli di nomi e cognomi e dici che non ti accontenti di discussioni generali e invece io ti dico che a me da politico e da cittadino i nomi e cognomi mi interessano relativamente, se fossi un magistrato probabilmente si, ma essendo uno di strada, uno che non conosce tutte le persone coinvolte nelle centinaia di inchieste aperte in italia mi interessa maggiormente quello che un governo o un parlamento intende fare per debellare il fenomeno di malcostume e non quante persone la magistratura riuscirà a mettere in galera.
Con questo non voglio dire che chi ha sbagliato non deve essere punito, ma voglio dire che sbaglieremmo enormemente se pensassimo che assicurando i colpevoli alla giustizia avremmo risolto il problema senza una radicale riforma dello stato e dei suoi poteri.
Già negli anni novanta il terremoto di tangentopoli fece piazza pulita di tanti politici corrotti e tanti finirono in galera ma il risultato di quella pulizia è sotto gli occhi di tutti, non solo non è cambiato nulla ma in molti casi è peggiorato e tanti di coloro che ieri si eressero a paladini del giustizialismo oggi sono coinvolti in scandali peggiori.
Come vedi allora non è una questione di nomi o di uomini, a quelli di ieri si sono sostituiti quelli di oggi e a quelli di oggi quelli di domani e magari vedremo anche qualche giornalista oggi cosi tanto indignato fare le stesse cose di quelli che oggi sono sotto accusa.
Il fenomeno italiano è sotto gli occhi di tutti, senza bisogno che tribunali emettano sentenze, si tratta di trovare degli strumenti legislativi che impediscano domani che certe cose possano accadere e non che vengano repressi a fatti accaduti.
Francamente il fatto che oggi un politico o un imprenditore finisca in galera perchè ha rubato 10 milioni di euro alla collettività mi interessa poco, mi interessa più il fatto che quei 10 milioni di euro non vengano rubati.
Quindi l'errore più grosso che potremmo fare e quello di continuare a cercare colpevoli senza cercare i rimedi, e cercare i rimedi vuol dire parlare di legge elettorale come diceva Vulpio o di eleggibilità degli indagati come dici tu, ma anche di un sistema che non permetta agli eletti in una qualunque carica dello stato di accumulare tutto quel potere di cui oggi dispongono. C'è bisogno di più trasparenza nell'assegnazione dei fondi pubblici, negli appalti e nella gestione degli stessi,
Occorrono strumenti che diano la garanzia del controllo sui lavori effettuati e sull'effettivo utilizzo dei fondi che devono privileggiare la collettività e i suoi bisogni.
Alla fine dell'ottocento qualcuno disse "abbiamo fatto l'Italia ora dobbiamo fare gli italiani"
oggi a me viene da dire "se vogliamo cambiare l'Italia dobbiamo cambiare gli italiani"
ciao
tm,visto che hai allargato il campo,devo farti una domanda alla quale gradirei una risposta secca:
hai presente il famoso film americano sull'attentato alle Torri Gemelle?
chi manderesti alla sedia elettrica M. Moore,il regista, o G.W.Bush che ne è protagonista?
per quel che riguarda i 60.000 euro, anche io come te ho raccolto le voci che circolavano a suo tempo,però visto che nessuno ne ha parlato sul sito, ho ritenuto anch'io di soprassedere, in mancanza di elementi concreti, ma ciò non significa girare la testa dall'altra parte, in quanto se vera, era e rimane una faccenda molto squallida.
confesso aldo non ho visto il film e comunque non manderei nessuno sulla sedia elettrica perchè sono contro la pena di morte.
i 60000 euro pagati all'arc Franco Noia in ragione del fatto che hanno copiato il suo progetto io l'ho inserito come certezza e non come voce raccolta.
http://files.meetup.com/319397/inerco.pdf
é la brutta sorte di una grossa azienda LUCANA, una delle poche create da imprenditori veramente LUCANI, e non una filiale di aziende del nord apparentemente lucane!
Caro Tonino,
rispondo brevemente (solo) a due delle tue affermazioni che "non si possono sentire".
Non credevo che anche tu usassi il concetto portato avanti da Berlusca e altri furbetti/furboni come lui: se si cerca di fare luce/giustizia viene fuori il termine giustizialista. Guarda, è un concetto che mi fa proprio incazzare.
Politici e giornali ci hanno messo in bocca questo termine e noi lo usiamo appena qualcuno reclama GIUSTIZIA. E' davvero avvilente.
Un'altra cosa e ti lascio. Come fai a dire
Già negli anni novanta il terremoto di tangentopoli fece piazza pulita di tanti politici corrotti e tanti finirono in galera ma il risultato di quella pulizia è sotto gli occhi di tutti, non solo non è cambiato nulla ma in molti casi è peggiorato....
Davvero sei convinto che sia stata fatta piazza pulita??? Ma di che paese stai parlando??? Vivi in Lapponia?? Non solo pochissimi finirono in galera o pagarono le loro colpe, ma tantissimi hanno fatto calmare le acque e poi si sono ricandidati. Tanto è vero che i nostri politici sono in media i più anziani d'Europa, e anche quelli un pochino più giovani (parliamo comunque di 50enni) sono discepoli dei vecchi volponi. Non capisco quando sia avvenuta questa "piazza pulita".
La teoria che il sistema è corrotto e le singole persone possono fare poco è un modo di pensare che non condivido assolutamente. Sono le persone che alimentano e avallano il sistema. Forse è vero che se domani non ruba caio ruberà sempronio, ma rifiuto con fermezza questo concetto che va a giustificare piccole e grandi malefatte. Secondo le tue parole qualsiasi cosa può essere allora giustificata con un laconico "....non è colpa mia.....tanto funziona così!!".
Buona giornata
Per tm, qui non si parla di parti politiche ma di lobby trasversali.
Cara selvagg, la risposta per così dire "arrabbiata" l'ha meritata perchè sono mesi che discutiamo di certi argomenti e non è accettabile la superficialità. qui non ce l'ho nessuno, come ho scritto più volte, ce l'ho solo con un certo atteggiamento, che don cozzi ha riassunto con le seguenti parole"non vorrei che la solita sottovalutazione degli eventi da parte dei lucani possa costare tantissimo". quando si parla di certe cose (e ripeto, non intendo le opinioni di Vulpio, ma i fatti da lui raccontati, ricordando che il giornalista è stato uno dei pochi a farlo, magari sbagliando,ma l'ha fatto) meritano un'analisi più complessa e meno sbrigativa.
le chiedo, cara selvagg, di leggere alcuni capitoli del libro e riassumerci la sua opinione su:
-esistenza di una giustizia ingiusta in lucania,
-il caso Elisa Claps
-il caso dei ragazzi uccisi a policoro.
E poi capirà l'atteggiamento di chi è arrabbiato. non è giusto parlare di democrazia solo quando fa comodo. E' esistita la democrazia per certe famiglie lucane?
Io credo di no...
mario
lo farò quanto prima, è da tempo che me lo dice mia sorella, lei ha questo ed altri libri. Corro a casa sua.
a risentirci spero
Cronaca perfetta fatta da ape maya. E’ importante sapere che ci sono giovani che si interessano ad “altro”. E’ proprio la cronaca che avrei voluto che fosse. Ho aspettato che lei finisse i vari atti (ma è una consuetudine dei montesi visto che anche un altro sito procede in questo modo?) proprio per cercare di capire come erano andati i fatti quella sera, senza intromettermi. Ma ora vorrei aggiungere alcune notizie e sensazioni che forse ho notato ed avuto solo io.
Premessa: avevo accolto l’invito fatto a tutta la cittadinanza di intervenire perché poi anch’io non potessi dire “non conoscevo, non sapevo”.
Puntuale, come sono solita fare, mi reco all’abbazia, perché non volevo più essere ignorante. Poche, se non pochissime le persone. Decido di acquistare il libro, pur non conoscendolo, (era effettivamente la prima volta che lo facevo prima), avevo forte in me questo desiderio di conoscenza. Mi avvicino all’autore per chiedergli una dedica (proprio approfittando del fatto che c’era pochissima gente) ed orgogliosa di quel trofeo, mi accingo ad occupare il posto nella sala. Ultimissime cose ancora da definire, aspettiamo. L’attesa diviene noiosa. Ma, finalmente, alle 19.00 (poco più poco meno) s’inizia. Sono arrivate le autorità. Ora si può iniziare. Ho fatto nella mia mente la solita considerazione (del genere, ma noi chi siamo?) e, si parte con i ringraziamenti, i saluti e alcune raccomandazioni da parte del presidente dell’antiracket, ad avere un comportamento dignitoso (le parole esatte mi sfuggono in questo momento, ma il senso era quello) raccomandazioni ripetute più volte e, ancora una volta, non riuscivo proprio a comprenderne il senso. Tutto tranquillo gli interventi dei primi due interlocutori, ora si arriva a terzo. Aspettavo perché avrei senz’altro risolto alcuni miei limiti. Dallo stupore iniziale di sapere che la Basilicata e questo nostro paese fossero al centro dell’Italia, si è passati all’ironia, alle accuse, ai nomi, perché i giornalisti devono fare per mestiere i nomi, all’uso di parole poco adatte al luogo in cui eravamo. Era stata quella un’abbazia, un luogo di preghiera, un luogo sacro? Qualcosa in me stava chiedendo aiuto. Dove mi trovavo? In una piazza ad ascoltare un comizio elettorale? In una sezione di partito? Avrei senz’altro fatto le mie dovute scelte passando per la piazza: ascoltare o continuare a camminare, conoscendo chi dal palco faceva il comizio! Come altrettanto avrei scelto liberamente se andare in una sezione di partito o nell’altra, ma la presentazione del libro era lì, nella sala del capitolo e, questo, m’incuteva sicurezza, tranquillità, e soprattutto rispetto sia per il luogo sia per coloro che vi avrebbero dovuto partecipare.
Il libro mi pesava sulle gambe e, avvertivo il desiderio di restituirglielo con tutta quella sua bella dedica di cui ero stata orgogliosa. Ma, proprio il rispetto verso le persone che l’avevano organizzato, mi hanno fatto desistere. Ho continuato ad ascoltare in silenzio, disgustata, quel comizio e quelle parole indegne da parte di uno che si arroga il diritto di vantarsi “il giornale ora mi paga senza fare un c.” ed ho pensato che forse anche quelli erano soldi di noi tutti.
Per sdrammatizzare pensavo che non avrei potuto nemmeno intervenire perché può darsi che scopriva che io ero la cugina di tizio, che i miei genitori erano parenti a caio, che mio fratello usciva la sera con l’amico di quello di cui non si poteva fare il nome…
Mi spettavo altro, ero andata per capire, per conoscere e ne uscivo vergognandomi con me stessa.
E, come dici tu ape maya, se il giornalista in questione era “preoccupato circa il ruolo del cittadino, schiacciato dalla disinformazione o dalla errata conoscenza delle cose, e come di conseguenza venga inibito nelle sue azioni”, ho nascosto il libro nella borsa e sono andata via. La sua preoccupazione era lecita. Da questo incontro ne uscivo disinformata.
Ho letto solo alcune cose, per dimostrare a me stessa che non sono prevenuta, ma, non so se lo finirò.
Ciao Selvagg,
scusami se intervengo a commentare il tuo post.....ma non potevo non farlo.
E' un commento così "fastidioso" da leggere che ero incerto se ingnorarlo o rispondere, ma non tanto per i contenuti (scarsi direi, visto che hai scritto un papiro senza dire assolutamente niente di "concreto") quanto per la spocchiosissima forma utilizzata.
Hai usato il vecchissimo, e mio modo di vedere "subdolo", metodo per darsi credibilità. Si fa finta di essere "aperti" ad un argomento in modo da sgombrare dal dubbio della "faziosità" la mente di chi ti sta leggendo, e poi piano piano si fanno pesanti critiche dicendo di averle maturate "nel corso degli eventi". Il tuo è un giochetto vecchio come la crocefissione.....
Non ho letto niente su come la pensi veramente sugli argomenti trattati, un opinione concreta, un appunto, una critica. Ti sei limitata a descrivere un generico malessere interiore che ti ha portato questa esperienza, forse generato dai peperoni mangiati a pranzo che da quello che hai visto e sentito, visto che non sei praticamente entrata mai nel merito dell'incontro. Si è soltanto capito che non hai gradito che si facessero i nomi: tra l'altro non hai neanche argomentato su questo aspetto limitandoti a fare una battutina fuori luogo. Incommentabili le considerazioni sul linguaggio/sacralità del luogo come anche sulla disinformazione....davvero povere.
C'ero anch'io all'incontro con il gionalista Vulpio...Ammetto che fino a poco tempo prima non sapevo nello specifico di cosa parlasse il libro del giornalista del Corriere...
Condivido quello che dice Selvagg quando afferma che è stata poco opportuna la frase di Vulpio" io vengo pagato per non fare un c...."
Mi è sembrata a mio giudizio un' offesa nei confronti di quelle persone,tra cui mio padre,che si alzano la mattina alle 6 per mandare avanti la famiglia...
Poi perchè è fastidioso il suo commento?a già perchè non la pensa come te...
Per quanto riguarda le accuse a Bubbico e Buccico sinceramente preferisco le udienze in tribunale...(io sono un garantista)
Ci sono altre cose che non ho condiviso come le soglie di sbarramento ecc...
Nonostante questo non ritengo di aver sprecato il mio tempo...
Perchè, tu sei riuscito a capire come la pensa?
Che non le sia piaciuto è lampante,
ma di solito si argomenta un attimino ...o no?
Anche se in maniera scarna tu hai strutturato qualcosa del genere "mi è piaciuto... perchè.." o "non mi è piaciuto...perchè....". Vedi qualcosa del genere nel post precedente?
Ti chiederai perchè mi sono infastidito?
te lo dico subito, perchè sono abbastanza stanco di sentire "non fatti" ma semplicemente opinioni del tutto soggettive, o generici umori.
Discorsi del genere sono fuorvianti e ricordano molto da vicino il "politichese",
discorsi nei quali ci si sofferma a parlare della parolaccia detta in più o in meno,
della forma che deve essere sempre garantita,
della sede adatta,
e i fatti??? si vuole parlare dei fatti???
Si vuole entrare nel merito della questione?
Di solito si fa così quando si vuole distogliere l'attenzione dall'oggetto della discussione.
Chiedi a me perchè mi sono infastidito per l'intervento di selvagg. ti ho risposto.
perchè piuttosto non chiedi a lei il perchè si sia infastidita per l'incontro al quale ha assistito??
Caro Corvo,
volevo farti i complimenti per la magistrale risposta all'irritante post di selvagg.
Penso proprio che non si poteva fare di meglio, ti stringo idealmente la mano.
Grazie anche a chi come Zodd, Wiserman e tutto il team audiovisivo di montenet ha permesso ripresa e messa in onda.
Complimenti all'associazione antiracket per l'iniziativa.
Speriamo che ci sia ZODD o qualcun altro con le telecamere di Montenet.
E speriamo che ci sia tanta gente.
Ciao
purtroppo, un inderogabile impegno mi ha portato via durante l'intervento di Carlo Vulpio,quindi non ho potuto seguire tutto l'evento che, mi dicono abbia avuto un finale non proprio tiepido.Non ha partecipato la signora Olimpia,impedita dalla famosa influenza stagionale.Ho scambiato qualche battuta con Vulpio e mi ha detto che ogni tanto visita il nostro sito e soprattutto mi ha chiesto di estendere l'invito agli utenti, a partecipare alla manifestazione che si terrà a Roma il 28 pv, è previsto un pullman da Matera.
Per chi non ha seguito la diretta, devo dire che mi è piaciuta molto la metafora di Zorro, citata da Nicola Piccenna, mentre il prof. Tamburrano non è stato da meno con le sue chiare citazioni sul desiderio di vera Democrazia che, ormai langue sempre più.
Provo io a questo punto a riassumere l'incontro di ieri organizzato dalla Associazione Antiracket Falcone e Borsellino di Montescaglioso, a cui vanno i miei complimenti per aver dato alla nostra comunità la possibilità di partecipare a questo interessante evento.
Ad affiancare Carlo Vulpio, come già anticipato da Wiseman, c'erano il prof. Pietro Tamburrano, dell'Associazione Cittadini Attivi di Bernalda, e Nicola Piccenna, caporedattore del settimanale "Il Resto".
A quest'ultimo è toccato aprire le danze. Paradigmatico l'esempio su cui ha costruito tutto il suo intervento, ovvero il richiamo a Zorro, eroe di ogni bambino che nell'innocenza dei suoi anni persegue l'ideale della giustizia. Quella stessa giustizia però si fatica a intravederla nel mondo degli adulti, tanto corrotto dal malaffare che intorpidisce le ali della libertà, fino a indurre ognuno a dimenticare gli ideali di giustizia dell'infanzia e ad adattarsi al modo di fare della inquinata società in cui viviamo. La tentazione a cui spesso si cede è quella di tacere, cadere nell'ignoranza, non ascoltare, non informarsi, ed è qui che si annida il problema. L'invito finale è quello della conoscenza della realtà che ci circonda e del perseguimento dell'accessibilità dell'informazione, perché solo conoscendo i fatti è possibile costruire una coscienza critica in grado di valutare il bene e il male. E solo una volta giunti a questo punto, è possibile agire e lottare, facendo finta di essere Zorro e, nel proprio piccolo, perseguire gli ideali di giustizia che si erano abbandonati crescendo.
Di grande interesse è stato anche l'intervento del prof. Tamburrano, che si è interrogato e ci ha interrogato sull'eterno problema della moralità della/nella politica. La politica dovrebbe garantire quei valori liberali inalienabili per ogni cittadino, quali la vita e la libertà, secondo una sorta di contratto che lo Stato dovrebbe stipulare con ogni cittadino, impegnandosi a mantenere gli impegni assunti e abbracciando il dovere di dar conto del suo operato. Ma questa responsabilizzazione dello Stato non è riscontrabile oggigiorno. Una volta eletti, i rappresentanti a cui deleghiamo la risoluzione dei problemi che ci riguardano mettono da parte il popolo e governano pensando a loro stessi. Il principio di sovranità popolare tanto declamato in una qualsiasi società democratica in realtà non ha effettività, perché, dopo il voto, il cittadino non serve più e viene disattivato il suo ruolo. La libertà di informazione e di azione subiscono l'handicap della impossibilità di avere effetto e vengono disincentivate in ogni modo, quando contrastano i poteri forti. La pretesa di rappresentanza dei partiti è altrettanto illusoria, perché i partiti non servono il cittadino, bensì i poteri forti dello Stato. é necessario il ritorno a una democrazia autentica, in cui il cittadino abbia un ruolo principale non solo PRIMA del voto, ma soprattutto DOPO il voto: una democrazia che veda lo Stato servire il popolo, non servrSI del popolo. Solo così il principio di sovranità popolare può esser rispettato.
(to be continued)...
Infine, l'atteso intervento di Carlo Vulpio. Riallacciandosi alle cose già dette in precedenza, ha impostato le argomentazioni con ars retorica coinvolgente e senso ironico declamatorio: ma senza sottrarsi a riferimenti reali e concreti.
E infatti, parlando del malaffare politico, ha subito affrontato le questioni di cui tanto si è parlato: tutte le vicende e le inchieste che rientrano in "Toghe Lucane" sono state oggetto del suo discorso, teso a sensibilizzare le coscienze sui fatti che accadono nella nostra regione...ma non solo. Il discorso si è ben presto focalizzato sul DOPO, ovvero sull'iter seguito alla pubblicazione di quelle inchieste, con inevitabili riferimenti biografici e chiarimenti sui fatti che lo hanno riguardato in prima persona. Il passo successivo è stato evidenziare come Magistratura e politica siano strettamente connesse. Da qui la critica alla Magistratura, la menzione degli scontri tra la Procura di Salerno e quella di Catanzaro, gli accenni alle vicende che hanno colpito De Magistris e Clementina Forleo e in generale il cattivo funzionamento degli organi che dovrebbero garantire la giustizia, con provvedimenti presi con dubbia attendibilità e mancanza di riferimenti agli articoli di legge. Particolarmente significativo il riferimento religioso, per cui la Magistratura di oggi dichiara colpevoli tutti i Gesù e innocenti tutti i Barabba. Altrettanto significativa la considerazione per cui le leggi vengono INTERPRETATE per gli amici, APPLICATE per i nemici. Ma amici e nemici di chi?
E gli organi di informazione che ruolo hanno in questa panoramica? La critica ha coinvolto anche loro, i giornalisti televisivi e non solo, l'informazione "ufficializzata" che sottostà al principio del non dire, alla logica dell'assopimento delle coscienze e della non-informazione.
Fra le tante cose dette, non è mancato neanche l'accenno al ruolo dei partiti, visti come "clan" nel senso originario del termine di "famiglia allargata": quella che certamente non rappresenta i cittadini e che supporta elezioni che non permettono il pieno esercizio del diritto di voto. Da qui la critica al sistema elettorale, lo sbarramento funesto al 5% che propone poche alternative e blocca la libertà di presentare alle elezioni partiti con idee diverse. Perciò la sua personale decisione di non votare in tali condizioni che non ha esitato a definire "di epoca fascista".
In generale Vulpio ha voluto evidenziare come il malaffare non riguardi solo ed esclusivamente l'ambito politico, ma come la questione si allarghi ad altri contesti e il sistema sia più complesso di quanto si immagini. E sulla scia degli interventi che lo hanno preceduto, ha espresso la sua preoccupazione circa il ruolo del cittadino, schiacciato dalla disinformazione o dalla errata conoscenza delle cose, e come di conseguenza venga inibito nelle sue azioni.
(to be continued)...
La fine dell'incontro è stata dedicata agli interventi da parte del pubblico, con varie ed eventuali domande e commenti sulle cose dette.
Il primo intervento ha cercato di demolire le tesi sostenute da Vulpio, soprattutto circa i fatti riguardanti la politica locale, evidenziando come sia stato esagerato parlare di "epoca fascista" e come Vulpio abbia "visto solo ciò che ha voluto vedere", trascurando molti lati della questione.
Dopo momenti di acceso confronto e puntualizzazioni, si sono susseguiti altri due interventi, favorevoli alle argomentazioni dei tre ospiti nella Sala del Capitolo. In particolare, si è fatto riferimento a episodi trattati nel libro "Roba Nostra", alla necessità di un corretto funzionamento della giustizia, all'ancor più necessaria questione della onestà della politica, ai problemi relativi al corretto funzionamento del CSM, alla problematica del ruolo dei cittadini e dell'informazione per estirpare le radici del malcostume.
Infine, l'intervento del Sindaco, che si è confrontato con le tematiche affrontate, ricordando le antiche origini del malcostume e le annesse conseguenze che siamo costretti ad affrontare oggi.
Durante gli interventi è stato citato anche il nostro caro sito https://www.montescaglioso.net e la sua funzione informativa nella comunità. Personalmente mi sento di dire, a chi lo ha chiamato in causa, dicendo di leggere gli argomenti del sito ma subito specificando di non averci mai scritto niente, che invece sarebbe bello constatare una sua partecipazione più attiva, visto le interessanti argomentazioni da lui proposte ieri sera.
Resoconto dettagliato ed esauriente. Grazie per aver dedicato a noi tutti ore del tuo tempo per condividere le impressioni di quella sera.
E grazie anche a wiseman e al team AUDIOVISIVI di montenet ;)
Cerchiamo di partecipare numerosi domani all'incontro con il giornalista del Corriere della Sera Carlo Vulpio autore del libro "ROBA NOSTRA", organizzato dall'Associazione Antiracket Falcone e Borsellino di Montescaglioso. Esserci significherà sforzarsi di capire qualcosa in più e dare sostegno all'attività che l'associazione compie.
Non ci sono scuse
ore 18,00 - Abbazia San Michele Arcangelo, Sala del Capitolo - Montescaglioso
...non poter assistere dal vivo a questo incontro. Mi sarebbe piaciuto ascoltare Vulpio, il giornalista che ha scritto tantissimo sulla Lucania e i suoi (mal)affari e sul caso De Magistris.
Mi sarebbe piaciuto fargli alcune domande.
Prima fra tutte... con quale scusa il direttore del corriere della sera Mieli lo ha rimosso dall'incarico di scrivere su quelle vicende dopo anni di articoli a riguardo.... proprio quando a Salerno si stava provando la correttezza di De Magistris e nel più assoluto silenzio della stampa nazionale venivano fuori nomi altisonanti coinvolti in losche faccende?
Spero che zodd o qualcun altro riescano a portare la cam montenet per registrare tutto.