Il corpo di Antonio Grieco detto “Il professore”, pregiudicato di mezza età di Pomarico, è stato trovato senza vita nella tarda serata di lunedì 27 maggio in agro di Montescaglioso in località Difesa San Biagio.
I primi a raggiungere il posto sono stati i Vigili del Fuoco che hanno provveduto al recupero del corpo. In seguito è stato richiesto l’intervento degli agenti della Polizia di Stato e dei Carabinieri. La Polizia di Stato ha avviato le indagini sul caso
View Comments (4)
Delitto Grieco, due le persone fermate; si attende l’autopsia
Matera. Sarà l’esame medico legale a fornire dettagli importanti sull’omicidio di Antonio Grieco, il 52 enne detto “u professor,” ritrovato senza vita lunedì scorso, nel bosco “Difesa San Biagio” a Montescaglioso. Due le persone sottoposte a fermo, in attesa di convalida, di cui un parente della vittima. Proprio quest’ultimo, secondo gli investigatori, sarebbe il traditore che ha permesso di portare a termine l’agguato. Su di loro pesano gravi indizi di colpevolezza, ma determinante sarà l’autopsia per capire quando e con quali armi l’uomo è stato sparato. Ma anche dove è avvenuto l’omicidio perchè è molto probabile che il dirupo sia stato scelto per abbandonare il corpo, nel tentativo probabilmente di occultarlo o di depistarne le ricerche. L’omicidio sarebbe, infatti, avvenuto altrove . La risoluzione del caso potrebbe rappresentare un primo step per ampliare le indagini, individuando i componenti di clan rivali nella gestione dei traffici illeciti, in particolare droga, vicini ai due sospettati dell’omicidio Grieco.
Omicidio Grieco. Giuseppe D’Elia,56enne di Montescaglioso(MT) ha confessato il reato
Dopo il decreto di fermo eseguito nei confronti di Giuseppe D’Elia, di 56 anni, di Montescaglioso, “storico esponente del clan Zito-D’Elia”, per l’omicidio, “eseguito con modalità tipicamente mafiose”, di Antonio Grieco, di 52 anni, il cui cadavere è stato trovato lo scorso 27 maggio nelle campagne della città lucana, lo stesso ha confessato l’omicidio dopo l’interrogatorio di garanzia. L’annuncio è stato dato questa mattina nel corso della conferenza stampa convocata dal procuratore distrettuale della Repubblica, Francesco Curcio. Durante la stessa è stato sottolineato che il delitto “deve inquadrarsi in un ampio e articolato contesto di criminalità organizzata e di contrasto alla malavita. D’Elia è stato rintracciato insieme alla moglie a Rionero in Vulture (Potenza) dove aveva trovato ospitalità nell’abitazione di una donna, Raffaella Asquino, di 42 anni, che è stata arrestata. La donna è la moglie di Donato Prota, ritenuto affilato al clan “Delli Gatti-Di Muro” operante nel Vulture-Melfese, e attualmente detenuto.
LETTERA APERTA ALLA CITTA’
Una morte, per quanto legata a vicende torbide e di evidente matrice criminosa, non può lasciare indifferente una Comunità e, soprattutto, non può non smuovere le coscienze di ciascun cittadino.
A maggior ragione poi, se l’evento si configura nell’ambito malavitoso, è doverosa una riflessione e, soprattutto, un forte e deciso grido che richiami la legalità e che dimostri quanto Montescaglioso sia cambiata.
La nostra Città non vuole più essere quella di oltre vent’anni fa, questa Città ha scelto la strada della legalità e se qualcuno pensa il contrario è bene che sul nascere si stanino certi fenomeni. Importantissimo è il rapporto diretto instauratosi tra le varie Istituzioni. Non è un caso se negli ultimi tempi si sono spesso trattenuti a Montescaglioso il Comandante della Legione Carabinieri Basilicata Generale di Brigata Rosario Castello, il Comandante Provinciale Tenente Colonnello Samuele Sighinolfi ed il Comandante di Compagnia Capitano Giuseppe Giovanni Ianniello. La loro presenza, a garanzia dell’ottimo operato svolto dal Maresciallo Pasquale Anselmi, insieme a quella di tutte le Istituzioni locali, è necessaria per dimostrare che lo Stato è presente e che non cede il passo a nessuna forma di prevaricazione.
Quanto successo in questi giorni non è certamente di poco conto ma, anzi, evidenzia il fatto che probabilmente qualcuno immaginava di trovare terreno libero per loschi affari.
La tempestività delle Forze dell’Ordine, in particolare la Polizia di Stato Direzione Distrettuale Antimafia guidata da Francesco Curcio, grazie alle proprie eccellenti doti investigative ha permesso di ricostruire la vicenda nel minor tempo possibile. Oltre a loro, il ringraziamento va agli inquirenti del Tribunale di Matera e Potenza, all’Anticrimine di Potenza comandata da Donato Marano, alla Mobile di Matera diretta da Fulvio Manco, al Questore di Matera Luigi Liguori, ed ai Carabinieri delle Stazioni di Montescaglioso e Pomarico.
Non va sottovalutato un aspetto molto importante: come per quanto avvenuto circa un anno fa, l’immediatezza e la precisione con cui le indagini sono state svolte. Tali risultati, che indubbiamente non sono casuali, dimostrano la precisione e la dovizia con cui si muovono gli inquirenti lucani. Questo è straordinariamente importante affinché chiunque capisca la forte presenza dello Stato e, quindi, ciascun cittadino si senta sicuro nella propria Città. Questa professionalità serve anche ad incoraggiare tutti ad interloquire sempre con le Forze dell’Ordine ed a collaborarci, se necessario.
Ora, infatti, non va assolutamente abbassata la guardia ma, al contrario, è l’occasione giusta per confermare e dimostrare a tutti i valori della legalità.
Soprattutto in questo periodo, con la grande visibilità concessa da Matera Capitale Europea della Cultura 2019, sta ai montesi dimostrare la nostra vera vocazione e caratteristica.
Non è casuale se la oramai famosa Città dei Tre Colli sede della millenaria Abbazia di San Michele Arcangelo sia cresciuta tantissimo sotto l’aspetto culturale e turistico. Queste due qualità, unite all’eccellenza agricola, devono essere i bigliettini da visita con cui presentare questa Città.
Tanto, infatti, si sta facendo per concentrare nel nostro territorio quanti più flussi turistici che consentano di accrescerne l’economia.
Riassumendo, dunque, Montescaglioso merita una ribalta nazionale che le attribuisca soli meriti legati alla civiltà, accoglienza, cultura, offerta turistica.
I Montesi hanno dimostrato in questi anni la propria forza di reagire: denunciando le estorsioni e collaborando con la giustizia; azioni che solo con una Comunità unita consentono di debellare il marcio.
Importante è il lavoro posto in essere anche dalle Associazioni locali, tra cui le Associazioni “Antiracket Falcone Borsellino” e “Giovani per la Legalità - Paolo Gallipoli”, che solamente pochi giorni fa, il 23 maggio, hanno organizzato la bellissima “Giornata della Legalità” partendo proprio dalle scuole, dai ragazzi protagonisti del futuro di questa Città.
La presenza delle Associazioni, unita a quella di tutte le Istituzioni - da non dimenticare anche l’apporto delle Parrocchie e del Convento Francescano - non si limita a sporadiche iniziative.
Al contrario, sono capillarmente presenti nel territorio e pronte ad aiutare chiunque necessiti.
Soprattutto le porte della Casa Comunale, poi, sono sempre aperte e pronte a sostenere tutte le azioni necessarie, anche in maniera decisa, atte a ristabilire ordine e legalità.
In queste circostanze non esiste appartenenza di genere, di partito, di estrazione sociale, di religione e, per dirla alla Camilleri, è necessario demolire qualsiasi piramide di fango: il fango dell’illegalità, della corruzione, dell’omertà.
Vincenzo ZITO
Omicidio Montescaglioso: la Polizia arresta un altro uomo
La Squadra Mobile di Matera in collaborazione con la Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Potenza, nel tardo pomeriggio di ieri, ha tratto in arresto Armandi Antonio, di anni 51, di Pomarico, fermato a seguito dell’omicidio di Antonio Grieco, detto “u prufessor”, avvenuto lo scorso 27 maggio a Montescaglioso.
Come fa sapere una nota della Questura:
“Armandi, resosi irreperibile dal giorno del delitto, ricercato ininterrottamente, è stato sorpreso e bloccato all’interno di un casolare abbandonato sito nelle campagne circostanti l’agro di Pomarico.
Nelle ore successive al delitto, gli elementi indizianti in ordine alla sua partecipazione all’omicidio di Antonio GRIECO, hanno portato la Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza, all’emissione della misura restrittiva del fermo nei suoi confronti per il delitto di omicidio aggravato dall’art. 416bis c.p. e porto illegale di arma da fuoco.
Per gli stessi reati, nei giorni scorsi era stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto, Andrulli Carmelo di anni 42 di Montescaglioso”.