Da qualche giorno i modelli fisico-matematici che si occupano di simulare il comportamento futuro dell’atmosfera stanno optando per il ritorno a condizioni invernali su tutto il vecchio continente tra la fine di questa settimana e la prossima.
La situazione dovrebbe essere questa: un imponente anticiclone si erigerá dall’oceano Atlantico fin sul circolo polare artico, costringendo una grossa porzione di aria fredda (che ancora è presente ad alte latitudini) a scivolare verso sud, cioè verso l’Europa.
Si tratterà di una situazione non molto frequente nel mese di maggio ma nemmeno eccezionale; l’aria fredda, con valori prossimi ai -25°C a 1500 metri di altezza, procedendo verso sud si stemprerá molto velocemente a contatto con i suoli ormai riscaldati dalla forte insolazione tardo-primaverile, ma raggiungerà il cuore dell’Europa ancora con valori di tutto rispetto, probabilmente tra i -6 ed i -8°C a 1500 metri.
Nel frattempo la massa d’aria provocherà nevicate e venti forti su quasi tutto il centro-nord Europa, facendo ripiombare molti Paesi in pieno inverno.
Quali saranno gli effetti in Italia?
Qui si entra in un campo minato; l’aria fredda reagirà presto e sicuramente con l’aria più calda preesistente e con la superficie del Mediterraneo, ma quello che bisogna valutare con attenzione sono gli effetti che produrrà.
Se è sicuro lo sviluppo di qualche centro depressionario meno lo è la sua collocazione, da cui dipenderà l’intensità delle piogge, la presenza delle piogge, l’intensità del vento, la natura del calo termico e molte altre cose in un preciso luogo, come Milazzo.
Attualmente la media degli scenari propende per il passaggio di almeno due basse pressioni; questo significa che il calo termico sarà notevole e certo (anche di 10°C) ma la presenza di piogge e la loro intensità è ancora ferma al campo delle ipotesi.
Nei prossimi giorni ne sapremo di più!