Ha oltrepassato la soglia del mezzo miliardo di euro il denaro raccolto dal gioco d’azzardo in Basilica.
A raccontarlo l’ultima edizione del “Libro Blu” dell’ADM, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che tuttavia nelle somme scritte di fianco a ogni singola regione tiene conto elusivamente degli incassi provenienti dalla rete fisica del gambling e non delle somme puntate nei casinò e nelle poker room online, come per esempio NetBet.
Nel corso del 2017 la raccolta ha, infatti, raggiunto quota 514 milioni di euro nella regione: quattro in più dell’anno precedente, con una crescita di addirittura 28 rispetto al 2015. Le vincite dei giocatori, nel triennio preso in considerazione, sono partite dai 367 (2015) per raggiungere i 382 milioni di euro (2017), con tappa intermedia a 378 (2016). Anche la spesa, vale a dire quanto rimasto nelle casse degli operatori del settore, ha registrato un costante aumento, seppur mettendo in mostra una vistosa frenata nell’ultima fase dell’analisi: 119 milioni di euro nel 2015, 131 nel 2016, quindi, 132 nel 2017.
Confrontando queste cifre con quelle delle altre diciannove regioni, poi, scopriamo che soltanto il Molise e la Valle d’Aosta (fra l’altro sede di uno dei tre casinò in funzione in Italia, quello de la Vallée a Saint-Vincent) si piazzano alle spalle della Basilicata.
Una statistica, quest’ultima, per certi versi facilmente prevedibile, anche per via delle dimensioni geografiche del nostro territorio.
Ma se i numeri permettono di fotografare il fenomeno, ci raccontano ben poco dei suoi protagonisti.
Per questo facciamo riferimento all’indagine epidemiologica sul gioco d’azzardo dell’Istituto Superiore di Sanità (realizzata in accordo con l’ADM e in collaborazione con Explora) presentata nel mese d’ottobre 2018. Uno studio che ha coinvolto 12.007 individui maggiorenni (il 47,6% maschi e il 52,4% femmine) e dal quale emerge che il 36,4% degli italiani adulti, circa 18.450.000 persone, per lo più uomini, ha giocato d’azzardo almeno una volta nei dodici mesi precedenti all’intervista.
“Considerando le diverse aree geografiche – leggiamo in una scheda di presentazione del rapporto –, la prevalenza di giocatori d’azzardo maggiore è nel Centro, (42,7% vs 36,4% di media nazionale), seguono i residenti del Nord Ovest (39,3% vs 36,4% di media nazionale), i residenti delle Isole (35,8% vs 36,4% di media nazionale), i residenti dell’area Sud (33,8% vs 36,4% di media nazionale) e infine i residenti del Nord Est (29,3% vs 36,4% di media nazionale)”.
Infine, volendo stilare una graduatoria dei passatempi preferiti, davanti a tutto e a tutti si piazzano le lotterie istantanee o in tempo reale (scelte dal 26,2% dei giocatori), quindi ecco il gioco del Lotto e le altre lotterie a effetto differito (12,8%), mentre sul gradino più basso del podio ci sono i cosidetti giochi numerici a totalizzazione (10,9%), una definizione all’apparenza complicata ma che comprende il conosciutissimo SuperEnalotto.
Da ricordare come proprio all’indagine dell’Istituto Superiore di Sanità abbia contribuito anche il territorio di Montescaglioso. Nell’agosto di due anni fa, infatti, il sindaco informava i cittadini che 52 di loro sarebbero stati scelti a campione per poi essere intervistati.