Con lo spegnersi dei riflettori ci si trova a riflettere in silenzio per provare a fare un bilancio della manifestazione “Carnevale Montese” giunta alla 60 edizione, che a Montescaglioso attira in un periodo decisamente non turistico più di 30.000 persone in tre serate.
In sessant’anni le polemiche ci sono sempre state e continueranno sempre ad esserci, poche maschere, carri brutti, troppo alcool sono però una costante.
Questo non ha mai demoralizzato chi con costanza e nonostante tutto ha cercato di portare avanti questa tradizione trascurando lavoro, affetti personali, famiglie.
Per un’ottima riuscita bisogna pensare a tutto, considerare ogni minimo dettaglio e soprattutto sobbarcarsi un carico di responsabilità non indifferente, dalla sicurezza al contatto degli ospiti (sempre di altissimo livello) e questo carico porta purtroppo a perdere ingenuamente di lucidità lasciandosi andare a esternazioni sopra le righe e rischiando così di compromettere rapporti basati sulla stima reciproca a danno dell’essenza stessa della manifestazione che consiste nella perfetta collaborazione tra i diversi enti coinvolti.
Sicuramente organizzare una manifestazione di tale portata comporta qualche errore lungo il percorso, errori che si ripercuotono inevitabilmente anche sull’immagine del nostro paese che decisamente dal punto di vista economico e sociale non sta passando un buon periodo. E allora perché demolire una delle occasioni per cui il nostro paese si contraddistingue in provincia, anche meglio della stessa Matera? Perché sottolineare solo il brutto e non invece evidenziare le potenzialità di questa manifestazione? Perché non andare oltre le divisioni, l’alzata di bandiere e di barriere? Perché non riunirsi a fine serata e pensare già all’edizione successiva programmando, ognuno per la sua parte, nonostante e soprattutto oltre gli errori?
Questa edizione ha confermato Montescaglioso come regina del Carnevale per le sfilate dei carri allegorici in cartapesta, per le serate danzanti, per il carnevale dei bambini la mattina, per lo storico Carnevalone del Martedì Grasso, per le dirette Facebook e le immagini sui social, per l’originalità di alcune maschere e per il sano divertimento di tantissimi ragazzi, non è giusto generalizzare dicendo che tutti i giovani aspettano il Carnevale per ubriacarsi.
Non si vuole ridimensionare il problema, anzi, si vuole sottolineare che insieme, con la collaborazione di tutti si riuscirà a trovare la soluzione adeguata per far sì che la manifestazione più importante, che pone Montescaglioso come punto di riferimento sul territorio continui ancora per altre 60 e più edizioni.
E poi, come diceva il Prof. Matarazzo:” Se vuoi essere universale, parla bene del tuo paese”.
IL DIRETTIVO