“Ormai ci siamo quasi abituati – ha dichiarato un residente che ha chiesto l’anonimato e chi qui vive con la sua famiglia – anche se, specie in estate, è difficile abituarsi a fare a meno dell’acqua. La cosa che più ci innervosisce è che non c’è mai preavviso, sia che l’acqua verrà tolta, sia che tornerà a sgorgare dai rubinetti. Ma come si fa a vivere così?” Cosa determinerebbe questo servizio a singhiozzo?
“In realtà, pare – ha spiegato lo stesso residente – che l’Acquedotto l’acqua la dia con continuità, solo che, in parte a cause delle numerose perdite, in parte per cali di pressione, a noi spesso manca. Alla base di questo disservizio, comunque, ci sarebbe un debito pregresso che il Comune di Montescaglioso ha con l’Acquedotto Rurale”.
Tutto questo, oltre a determinare i problemi che si possono facilmente immaginare, specie quando fa caldo, comporta anche “una situazione di precarietà continua: non sappiamo mai con preavviso quando l’acqua va via e fino a quando. Tale situazione – ha aggiunto il residente – determina anche un calo di pressione nelle condotte che finisce, paradossalmente, per limitare ancor di più la fruibilità dell’acqua. Mi sono rivolta al Comune e mi hanno detto di andare all’Acquedotto che, però, mi ha detto che il problema è di Montescaglioso”.
Scarica barile, quindi? Nel dubbio, il residente ha sottolineato: “E’ possibile che nel 2018 dobbiamo sottostare a questa situazione? Non si può intervenire? E’ possibile che non si sia in grado di preavvisare i cittadini? Che dire, poi, della necessità di rimediare con autobotti a nostro carico? Alcune aziende, ormai, lo fanno in automatico, ma noi privati perché dovremmo farlo a carico nostro? Il Comune non può predisporre un servizio gratuito, visto che non dipende da noi questo problema?” Domande legittime, come legittimo è il diritto a fruire dell’acqua per la quale le famiglie pagano le tasse.
Il Comune di Montescaglioso risulta debitore nei confronti di Acquedotto Lucano, per la fornitura di acqua presso la rete rurale, per un importo di oltre 800mila euro. Il dato è emerso nel corso di una riunione in prefettura a febbraio, incontro utile per illustrate le varie problematicità che hanno portato alla parziale erogazione idrica nelle zone rurali, come contrada La Piantata.
In quell’incontro sono emerse anche che le criticità sono ascrivibili ai 25 chilometri di rete rurale interrata e particolarmente vetusta, soggetta a frequenti perdite. A ciò si aggiungono allacciamenti abusivi lungo la linea. Il summit partorì alcune proposte: l’individuazione di canali di finanziamento per rifare totalmente la rete rurale e la sua cessione diretta all’Acquedotto Lucano, mentre Al si impegnò ad erogare acqua per i successivi 3 mesi, in attesa di una soluzione definitiva.
Piero Miolla