Un incontro entusiasmante, coinvolgente, appassionante:il professore barese, ha parlato di Dante,per due ore, ai ragazzi delle seconde classi della scuola secondaria di primo grado coinvolgendoli nella lettura, nella recitazione e nel gioco on-line.
Una sala gremita di giovani studenti, con corone d’alloro sul capo, pronti a mettersi in gioco e tirare fuori il loro mondo interno con quegli elementi che danno sostanza all’intelligenza mobile, fluida, dialogica.
Un incontro che ha insegnato a noi tutti,in particolare a chi è responsabile della formazione di bambini e ragazzi, che dovremmo sempre mostrarci capaci di mettere in crisi i nostri stessi schemi e renderci disponibili a forme di pensiero dirompente, che ‘rompe le righe, che esce dagli schemi: lo spirito di ricerca consiste proprio nella capacità di assumere provvisoriamente degli schemi per metterli costantemente in discussione. In uno scenario multimediale con ‘Dante pop’, i ragazzi hanno instaurato un rapporto di fiducia con la macchina e con le sue possibilita’, in uno scenario completamente nuovo: alunni esperti nell’uso del foglio elettronico, in senso metaforico, più che nell’uso della lavagna o del foglio di carta.
Un’occasione di sviluppo della consapevolezza pedagogica complessiva della scuola che mette in campo i temi del che cosa insegnare e del come valorizzare l’apprendimento, informale e formale, degli allievi. É risultato vincente ed efficace l’accesso ad un uso giocoso, integrato con altri codici, dell’aspetto fisico dei segni di scrittura: una Divina Commedia, quella di Trifone Gargano, fatta con gli stickers, dove con l’aspetto fisico della scrittura si ‘gioca, e dove essa si afferma non solo come ‘literatura”, cioè come testo, significato, contenuto, ma anche come segno, superficie, immagine, disegno, cioè come ‘scriptio’.
Il significato della scrittura dentro la nostra civiltà passa non solo tramite i supporti della stampa, ma anche tramite i monitor dei televisori e dei computer, ed è sempre più una scrittura sonora,visiva, mobile e quella di Dante pop, del professor Gargano, ne è un esempio straordinario.