ELEZIONI: FUORI DAL PARLAMENTO, MA ARRIVANO RIMBORSI |
(di Giovanni Innamorati)
Come è lontano quel 7 maggio 1972, quando il Psiup guidato da Dario Valori non ottenne il quorum alle elezioni e scomparve dalla scena politica, con tanto di congresso che ne stabilì lo scioglimento: oggi i vari partiti che hanno fallito quello stesso traguardo sono vivi e vegeti, tengono le riunioni dei loro organismo politici (oggi l’Udeur e il Pdci, domani il Prc, il 22 Sinistra Democratica) guardando al futuro, anche perché hanno le casse piene di soldi elargiti dallo Stato. Possono respirare persino quei partiti che non hanno ottenuto l’1% per accedere ai rimborsi elettorali, o quelli che non hanno nemmeno presentato il simbolo, come l’Udeur di Mastella, visto che fino al 2011 riceveranno i rimborsi della precedente legislatura. Il Psiup del 2008 (allora fu ironicamente coniato l’acronimo ‘Partito scomparso in un pomeriggio’) è per certi versi la Sinistra Arcobaleno, il cartello elettorale sorto in fretta e furia negli ultimi mesi formato da Prc, Pdci, Verdi e Sinistra democratica. Il 1.124.418 voti presi per la Camera e il 1.053.154 per il Senato ha inchiodato il cartello di Bertinotti appena sopra il 3%, cioé sotto la soglia del 4% che dà accesso alle Camere; ma sopra a quella che permette di ricevere i rimborsi elettorali. In cinque anni la Sinistra arcobaleno riceverà 13.356.565 euro che dovranno poi spartirsi le quattro forze, con un accordo già siglato. La composizione delle liste é stata fatta assegnando i posti ai quattro partiti con precise percentuali (45% al Prc, 20% a Pdci e Verdi, 15% a Sd) che forse saranno seguite per la divisione dei soldi. Alla prima prova elettorale è andata male anche alla Destra di Francesco Storace e Daniela Santanché, che con il 2,4% dei consensi alla Camera non potranno sedere sugli scranni di Montecitorio. Ma potranno continuare a portare la loro sfida ad An e a Fini, grazie ai 9.629.998 euro che arriveranno. Cinico e baro è stato invece il destino dei socialisti di Boselli che hanno ottenuto lo 0.975% dei voti. Altri 8.942 voti e avrebbero raggiunto il fatidico 1%, che si traduceva in 2.128.319 euro. Nelle stesse condizioni Clemente Mastella che ha addirittura rinunciato a presentare il simbolo del suo Udeur alle elezioni. Per entrambi c’é però la possibilità di continuare l’attività politica grazie ai rimborsi del 2006; la legge prevede che siano assegnati contributi in rate annuali per i cinque anni che sarebbe dovuta durare la legislatura, in questo caso fino al 2011. Per l’Udeur 1.091.500,39 euro l’anno: sufficiente per pagare l’affitto della sede in Largo Arenula. Più complessa il conteggio dei socialisti che nel 2006 si presentarono in un cartello elettorale con i Radicali, la Rosa nel Pugno. Ad essa continuerà ad arrivare l’assegno di 1.331.743,18 euro, da spartire tra i due partiti. Per altro Boselli può contare anche sui 1.320.000 euro di rimborsi annuali delle Europee del 2004, quando si presentò con l’Ulivo. Naturalmente le rate della precedente legislatura continueranno ad arrivare anche a Prc, Pdci e Verdi (Sd non si era ancora formata). Per esempio alla fine del quinquennio Prc si ritroverà nelle casse 34.931.985 euro. Ci sono poi tutti i partiti che hanno rinunciato a presentare il proprio simbolo e ad avere dei propri candidati eletti nelle liste di partiti più grandi. Con il Pd si sono accasati i radicali, con il Pdl lo hanno fatto la Dca di Gianfranco Rotondi, Azione sociale di Alessandra Mussolini, il Pri di Francesco Nucara e Giorgio La Malfa, i Riformatori liberali di Benedetto Della Vedova, i Liberal Democratici di Lamberto Dini e Italiani Nel Mondo di Sergio De Gregorio. Tutti hanno siglato accordi con i partiti maggiori per ottenere una piccola parte dei rimborsi. I rimborsi pubblici assumono così un andamento carsico: si interrano come un fiume e ne riescono in molteplici rivoli. Per esempio Silvio Berlusconi ha allargato i cordoni della borsa con i piccoli alleati che nel 2006 non hanno ottenuto l’1%. Per esempio nel solo 2007 Forza Italia ha dato 400.000 alla Mussolini, 110.000 euro ad Adriano Tilgher, 90.000 al Pri, 100.000 ai Democratici-Liberali. Ed ha anche dato un anticipo per il 2008: 700.000 euro a Sergio De Gregorio, il primo a mollare Prodi in Senato sin dal maggio 2006. E riceverà qualcosa anche Luciana Sbarbati leader del Movimento Repubblicani europei, eletta nelle liste del Pd. Per ora continua a vivere grazie ai 240.000 euro che L’Ulivo le dà sin dalle Europee del 2004, con il quale si candidò. |
(fonte ANSA)