Lunedì 15 gennaio, rigorosamente alle 9:30 del mattino, forse per consentire la massima partecipazione dei Consiglieri Comunali e dei cittadini, è stato convocato un Consiglio Comunale con all’ordine del giorno le prime, delle tante, “opportunità” offerte dalla scellerata decisione di Zito di dichiarare il dissesto finanziario: l’aumento dell’IMU e della TARI. Scatta, così, anche la prima trappola disseminata da Zito sul tortuoso percorso del dissesto: far ricadere le responsabilità degli adempimenti obbligatori e improrogabili previsti dalla legge sull’intero Consiglio Comunale e quindi anche sull’incolpevole opposizione, trascinata, suo malgrado, a votare aumenti di imposte e tasse irrevocabili per almeno 5 anni.
Il Gruppo Monte in Testa non parteciperà ai lavori del Consiglio per coerenza con la propria posizione di contrarietà alla dichiarazione di dissesto finanziario del Comune e non offrirà a Zito la possibilità di condividere le sue responsabilità con chi non ne ha.
Infatti, come ampiamente denunciato dal nostro gruppo consiliare, ben presto si sarebbero visti i primi effetti negativi della scelta assunta dall’Amministrazione comunale che sarebbe stata tutt’altro che un’opportunità ma foriera di conseguenze dannose.
Mentre ai cittadini si comincia a presentare il conto dei sacrifici che porta la procedura del dissesto, nessun segnale arriva dai nostri bravi amministratori impegnati sempre a garantirsi il puntuale pagamento delle loro indennità mensili.
In sintesi ecco i primi effetti negativi, provvisori, sulla imposizione locale:
Eppure il Sindaco aveva ampiamente assicurato che il Dissesto Finanziario non avrebbe portato nessun aumento di tasse.
Nel frattempo si iniziano a tagliare non le spese superflue, come più volte denunciato sempre dal nostro gruppo consiliare, ma le spese per servizi essenziali alla cittadinanza si pensi al Trasporto Pubblico Locale soppresso nelle ore pomeridiane.
Cittadini raggirati quindi, ma ciò che è peggio è che siamo in presenza di un’Amministrazione che naviga a vista senza un’idea progettuale sul presente e sul futuro della nostra Città, con iniziative sporadiche fine a se stesse senza alcuna ricaduta positiva sulla Città o in molti casi addirittura negativa (vedi Piano Traffico). Siamo alle porte del 2019 in cui c’era da aspettarsi un fermento culturale e progettuale di una delle città come Montescaglioso che per storia, tradizione ed importanza, dovevano essere protagoniste di questo epocale cambiamento ma grazie a Zito e la sua “Rinascita Montese” siamo sconfinati nel medioevo più buio.