Torno sempre volentieri al mio paese, anche se puntualmente mi ritrovo a lasciarmi coinvolgere nelle immancabili polemiche che accompagnano le estati montesi; ultima in ordine di tempo la sperimentazione di un piano del traffico voluto dalla amministrazione comunale e che ha suscitato, come era naturale, approvazioni e dissapori.
Tutto nella norma se pensiamo che il nostro è un paese dove sovente qualunque decisione venga presa di una certa importanza, porta inevitabilmente alla levitazione del partito del contro e di quello a favore che il più delle volte si identificano con maggioranza ed opposizione all’interno del consiglio comunale.
Ho avuto modo di esprimere alcuni giudizi durante i giorni della mia permanenza a Monte, anche se in maniera molto superficiale e mi riprometto ora di entrare più nei dettagli, senza avere la pretesa di essere detentore di certezze o verità assolute ma di semplice osservatore che in maniera obbiettiva e senza alcuna partigianeria prova a fare dei confronti con gli anni passati e con realtà di altri posti simili al nostro e con la consapevolezza di non essere nelle condizioni più consone per poter dare giudizi e che i miei pensieri potrebbero risultare anche sbagliati o privi di fondamenti.
Innanzitutto devo riconoscere che alcune scelte fatte dalla Amministrazione comunale hanno di fatto e secondo il mio giudizio, migliorato in maniera sostanziale la viabilità della zona a valle di Piazza Roma, dove non ho notato gli ingorghi che puntualmente si creavano negli anni precedenti soprattutto durante i giorni delle festività di San Rocco, mentre un notevole incremento del traffico, anche se tutto sommato scorrevole, lo si è notato nelle vie adiacenti la chiesa madre e Balconi Sottani con via Salnetro.
Tuttavia, nonostante la “scorrevolezza” del traffico in quelle stradine, non si può non osservare che dato la larghezza molto stretta della sede stradale a ridosso delle abitazioni e priva di marciapiedi, un flusso continuo di traffico crea non poche difficoltà ai residenti della zona che sono praticamente impossibilitati a condurre in maniera vivibile una consolidata vita di quartiere, fatta di frequentazioni di vicinato in maniera cordiale e coinvolgente che fino ad oggi hanno costituito la caratteristica più importante ed essenziale del nostro centro storico e che non possiamo assolutamente lasciar scomparire, cosa che purtroppo è destinata ad avverarsi se si continua a far defluire in maniera continua tutto il traffico del centro storico e di conseguenza nocivi gas di scarico, per quelle stradine.
Mi rendo conto che la nostra mappa viaria, attualmente non offre tante alternative e che in determinati momenti e in mancanza di una strada laterale si rende necessario far defluire il traffico per quelle stradine, questo però non può diventare a mio avviso la normalità, bensì l’eccezionalità da utilizzare in determinati momenti e fasce orarie o in presenza di eventi che non consentono un normale deflusso attraverso altri canali.
Ed è collegandomi al discorso precedente che entra in ballo corso Repubblica. Se da una parte, giustamente, corso Repubblica dovrebbe diventare il salotto bello di Monte, che collega le due più importanti piazze della cittadina, rendendolo pedonale sia pure in determinati orari o in presenza di eventi, dall’altra non si capisce il motivo della sua suddivisione in due tronconi, uno a doppio senso e l’altro a senso unico. Il problema di corso Repubblica non è dato dal doppio senso o meno, ma dalla cattiva e consolidata abitudine di taluni cittadini di effettuare una sorta di drive in in corrispondenza di alcune attività commerciali e dalla mancanza di controllo da parte delle autorità preposte o in taluni casi dalla eccessiva tolleranza dimostrata dai preposti. Non me ne vogliano i Vigili Urbani montesi che pur stimo e saluto cordialmente; mi rendo conto che la loro precarietà di mezzi e personali non consente loro un adeguato lavoro di controllo e repressione per far rispettare le regole, ma in taluni casi girarsi dall’altra parte e far finta di niente non è proprio una cosa bella da vedere, come non è bello da vedere uno stretto collaboratore del Sindaco e della Amministrazione, aurore insieme ad essi del piano del traffico, imboccare tranquillamente in contro senso corso Repubblica incurante delle persone che lo osservano e dai quali si pretende rispetto delle regole.
Personalmente ritengo che corso Repubblica potrebbe tornare tranquillamente ad essere utilizzato nel doppio senso di marcia, a condizione di far perdere l’abitudine di parcheggiare sui lati della strada a coloro che vorrebbero ordinare la mortadella. le sigarette, il caffè o la focaccia direttamente dal finestrino dell’auto.
La vivibilità di un posto è direttamente proporzionale al grado di civiltà dei suoi abitanti e tutto sommato Montescaglioso e abbastanza vivibile nonostante alcune eccezioni. L’istituzione di una zona a traffico limitato a monte di Piazza Roma, via Metaponto dall’incrocio con via Cavour e via Verdi a monte di porta Schiavoni, risolverebbe non pochi problemi di traffico e migliorerebbe notevolmente la vivibilità del nostro centro storico con effetti positivi anche dal punto di vista economico risultando un incentivo maggiore per l’arrivo di turisti; a tal riguardo però dovremmo anche ragionare con l’ottica di idea che oltre ad offrire ai turisti le prelibatezze e i manufatti dei nostri artigiani oltre alla bellezza del nostro centro storico, la possibilità di un accesso facilitato con un parcheggio loro riservato e custodito. A tal riguardo, se ancora non è stato pensato, occorrerebbe prendere in seria considerazione la sistemazione definitiva della strada di collegamento che porta da porta schiavoni al colle di montevetere, passando per l’ex hotel holliday e la realizzazione di un parcheggio nella parte sottostante delle cantine dell’abbazia con ascensori o scale mobili che accedono direttamente a piazza del Popolo, mentre per il traffico locale la soluzione potrebbe essere la realizzazione di un parcheggio multipiano con terrazzo e parco con villa comunale in affaccio sulla valle della gravina in zona vallone.
Spero di non aver messo troppa carne sul fuoco e che queste mie riflessioni vengano prese non come una ingerenza in cose che non dovrebbero più riguardarmi; non è mia intenzione ne dare lezioni di amministrazione a nessuno, ne mancare di rispetto al lavoro che altri hanno fatto, ma semplicemente ricordare prima di tutto a me stesso che il nostro è uno splendido paese che si è meritato il titolo di gioiello d’Italia; un titolo che riempie di orgoglio tutti noi montesi, quelli che a Monte ancora ci vivono e lo rendono sempre più bello ed accogliente e noi montesi emigrati che in qualche modo ci sentiamo ambasciatori di una splendida realtà.
Tonino Ditaranto