MORTI BIANCHE/ PATTA: FIAT DISERTA TAVOLO, UNA COSA DEPRECABILE
“Significative violazioni a Cassino, Melfi, Torino e Pomigliano”
postato document.write( strelapsed(‘2008-02-07T14:54:00Z’) );3 ore fa da APCOM
Roma, 7 feb. (Apcom) – Il gruppo Fiat non ha partecipato al tavolo sulla sicurezza convocato per questa mattina al ministero della Salute. Lo rende noto il sottosegretario Gian Paolo Patta, sottolineando che “sono riscontrate significative violazioni alla legge 123/2007 negli stabilimenti di Cassino, Melfi, Torino, Pomigliano d’Arco (Napoli)”.
Patta osserva: “Che il più grande gruppo industriale automobilistico italiano decida di non sedersi al tavolo per confrontarsi sull’applicazione della legge 123/2007 è un fatto politicamente e istituzionalmente deprecabile”. L’incontro fissato da tempo con Fiat e sindacati aveva lo scopo, anche alla luce dei due mortali incidenti accaduti negli stabilimenti di Cassino e Melfi, di verificare la possibilità di definire un protocollo d’intesa sulla sicurezza come quelli realizzati alla ThyssenKrupp, all’Ilva di Taranto, nei porti di Genova, Ravenna e Napoli, e alla Fincantieri.
“La Fiat – sottolinea Patta – ha comunicato la sua indisponibilità alla nostra ennesima sollecitazione, dimostrando un’insensibilità e uno scarso senso istituzionale del quale mi rammarico. Tanto più che dalle prime verifiche ispettive e dalle indagini condotte all’interno degli stabilimenti Fiat, emergono significative violazioni della legge 123 del 2007. Spero che questo atteggiamento venga censurato sia da Federmeccanica che da Confindustria, poiché nessuno, dico nessuno, a fronte dei quotidiani appelli a operare contro la piaga degli incidenti mortali, si senta in dovere di sottrarsi da confronti e dall’applicazione delle leggi dello Stato”.
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La sicurezza prima di tutto è un diritto sacrosanto di ogni lavoratore.
Detto ciò credo che sia anche una questione di cultura, infatti entrare in un qualsiasi cantiere e vedere personale che deride chi porta i guati, caschetto e scarpe antinfortunistiche la dice lunga.
Se non si capisce questo possiamo stare qui a discutere degli anni.
Possimo intervenire con la repressione...ma prima di tutto Bisogna fare opera di formazione ed informazione continua.
Le leggi ci sono vanno solo applicate è inutile esasperarle.
In italia credo che il 90 % dei cantieri e delle attività non rispetta le norme al 100%.
Se poi prendiamo il comparto agricolo qui si passa al 100%.