Il cane, sta bene, è ben nutrito e si è ripreso! Sembra che sia stato addirittura adottato dal gallerista che aveva esposto la performance.
Il cane, che adesso si chiama Habacuc, fa anche sapere che non ha mai sofferto la fame, che era tenuto in galleria solo quattro ore al giorno e che non guardava nemmeno i biscottini sul pavimento perchè abbondantemente sazio.
Ora è anche un eroe dell’arte: arrivano da tutte le parti, adulti e bambini, per vederlo, guardarlo, carezzarlo.
Intanto il mondo dell’arte ancora si interroga su come sia potuto accadere, che una performance così clamorosa sia riuscita ad attirare nella trappola i benpensanti di tutto il mondo.
E ci si chiede, se è giusto commuoverci per il cane e non degnare neanche di uno sguardo il barbone che muore lentamente di fame per le nostre strade??
Intanto l’artista ne ha guadagnato in fama, ed il suo nome resterà nella storia!
A nome dei grandi dell’ arte è davvero riuscito a rappresentare egregiamente la realtà dei nostri tempi, in cui la morte di un uomo viene ignobilmente banalizzata ogni giorno nei telegiornali, e la morte di un cane susciti l’indignazione di uomini e donne da bene fra l’altro felicemente ricoperte di pellice costosissime!
Fonte flash art.it