Riportarlo in dialetto, è vero, sarebbe più efficace. La sostanza però non cambia. Dite voi se non è così.
Un giudice americano, badate bene, statunitense… sì proprio di quella grande nazione che nelle celle di Guantanamo compie le peggiori porcate contro l’essere umano, proprio quel paese dove la pena di morte è la condanna abituale e scontata per gli assassini, nonostante hai voglia l’ONU a fare moratorie contro la pena capitale… dicevo, un giudice americano ha negato l’estradizione ad un membro della famiglia Gambino (nome storico della mafia italo-USA) perchè quest’ultimo in Italia sarebbe sottoposto al 41bis, articolo ritenuto disumano per le condizioni in cui verserebbe il malcapitato detenuto, che si vedrebbe troppo limitate alcune concessioni riservate solitamente ai più pericolosi ospiti delle patrie galere. Ora d’aria ridotta, corrispondenza censurata, colloqui controllati. Limitazioni che costituirebbero minacce all’incolumità ed alla vita del prigioniero.
E noi che pensavamo di aver fatto la nostra buona azione di clemenza con l’indulto. E’ ancora lunga la strada da percorrere verso l’affermazione dei diritti umani. Meno male che un esempio di civiltà, in tal senso, ce lo forniscono i pii giudici americani. Come faremmo senza?