Lo spettacolo e’ inserito all’interno della programmazione di “ENERGIA, FATA: FUOCO, ACQUA, TERRA , ARIA” (mostra itinerante negli ipogei di Piazza San Francesco a Matera dal 6 al 20 ottobre)costituendone la SOSTA N.10 IL NON TEMPO DELL’ACQUA: i luoghi dell’inquinamento, la perdita ancestrale, ed è una produzione della compagnia teatrale Itineraria (www.itineraria.it) per sostenere il diritto all’acqua per tutti, per riflettere sui paradossi e gli sprechi del Bel Paese, e soprattutto per passare dalla presa di coscienza a nuovi comportamenti.
L’acqua non deve diventare “l’oro blu” del XXI secolo, dopo che il petrolio e’ stato “l’oro nero” del secolo XX. L’acqua deve invece essere considerata come bene comune, patrimonio dell’umanita’. L’accesso all’acqua potabile e’ un diritto umano e sociale imprescrittibile, che deve essere garantito a tutti gli esseri umani. Perche’ questo avvenga bisogna sottrarre l’acqua alla logica del mercato e ricollocarla nell’area dei beni comuni, alla cui tavola devono potersi sedere tutti gli abitanti della Terra con pari diritti, comprese le generazioni future.
Attraverso una documentazione rigorosa, i due protagonisti affrontano, in un monologo incalzante, i temi della privatizzazione dell’acqua, delle multinazionali, del contratto mondiale dell’acqua, delle guerre dell’acqua e delle dighe, dell'”IDROMAFIA”, degli sprechi e dei paradossi nella gestione del bene idrico in Italia, del cosa fare noi-qui-ora, della necessita’ di contrastare e invertire l’indirizzo di mercificazione e privatizzazione. Uno spettacolo per affermare che un altro mondo e’ possibile, non all’insegna del denaro, ma della dignita’ umana e dei suoi diritti imprescindibili di cui l’accesso alle fonti idriche è tra i principali.
Una carrellata di denunce sulle vergognose manipolazioni pubblicitarie (sempre più al limite del ridicolo ormai)delle multinazionali dell’acqua che guadagnano cifre indicibili, commercializzando un bene che è nostro, porta ad accogliere l ‘invito finale che lo spettacolo propone: quello cioè di abbassare drasticamente il lucro su un BENE che deve assolutamente rimanere PUBBLICO non acquistando più acque minerali imbottigliate(dimostrate, con dati alla mano, essere molto meno sicure di quelle degli acquedotti pubblici), ma pretendendo anche nei ristoranti l’acqua del rubinetto(che è necessariamente super controllata perchè, altrimenti, l’esercizio viene chiuso dai NAS).
Solo qualche dato:
- la pubblicità delle acque minerali è seconda, per soldi investiti e tempi occupati sulle reti nazionali e non, solo a quella delle automobili. (immaginate quindi quanta gola facciano ai gestori delle reti che mai potranno avviare una campagna di controinformazione che possa ledere i loro migliori clienti)
- Le regioni guadagnano cifre irrisorie dalla sfruttamento(qualcosa tipo 0,0000001 euro a litro… quanto costa mezzo litro d’acqua alla stazione di milano? :’O) delle acque delle proprie fonti investendo invece circa cinque volte di più per lo smaltimento delle bottiglie di plastica.
- le leggi che regolano i quantitativi di sostanze nocive presenti nell’acqua sono diverse cambiando in base a quale acqua stiamo analizzando se quella pubblica o quella “privata”-imbottigliata… ed indovinate verso quale acqua le leggi sono più.. diciamo così.. generose? quindi ATTENZIONE A PENSARE CHE L’ACQUA DEL RUBINETTO FACCIA MALE E QUELLA DELLE BOTTIGLIE SIA UN TOCCASANA!
- Oltre a regolamentazioni meno severe sull’acqua imbottigliata (ricordiamo che se l’acqua di un comune risulta sopra i limiti il sindaco se ne va in galera, mentre se un’acqua imbottigliata viene tolta dal mercato viene tolto anche il giro enorme d’affari che ruota intorno) ci sono i rischi del trasporto e della conservazione (basti pensare che le bottiglie in PET lasciate al sole, anche solo per poco, trasferiscono sostanze nocive all’acqua… ora immaginate i camion che le trasportano sulle autostrade per km e km d’estate!!)…
Lo spettacolo ha, inoltre, toccato temi scottanti come l’Idromafia, la difficile e paradossale situazione d’emergenza idrica in Sicilia (La città di Agrigento riceve l’acqua d’estate per ca 4 ore ogni settimana a volte addirittura ogni 18 giorni) quando, invece si è scoperto che l’acqua ad Agrigento c’è ed è pure buona tanto da portare molti sindaci coraggiosi ad unirsi per formare comitati contro tali sistuazioni.
Il monologo ha buttato ogni tanto frecciatine alla nostra situazione idrica lucana e alle nostre acque comprate da multinazionali altisonanti che vendono in mezzo mondo e spendono cifre enormi per pubblicità come quella sull’acqua che rende giovani nei felici comuni lucani… :’O
L’invito finale è stato scherzosamente architettato con un sorso d’acqua ad una bottiglia di plastica apparentemente di una multinazionale poi svelatasi la SAN RUBINETTO una ingegnosa invenzione degli autori con tanto di regalo alla fine dello spettacolo di fascette da incollare sulla propria bottiglia personale da utilizzare sulle nostre tavole!!
Chi la volesse ne ho un pò a casa!!… correlate ad un manifestino con tanto di leggi al riguardo da presentare al cameriere riluttante al momento della richiesta di acqua del rubinetto… il manifestino si chiama “IMBROCCHIAMOLA”!!
Credo che al di là dell’ironia necessiti seriamente una riflessione su un tema che sta diventando prioritario.
Riflettiamoci e BEVIAMO ACQUA DEL RUBINETTO.
Per chi non avesse avuto la possibilità di vedere lo spettacolo ieri a Matera ricordo la data dell’ 8 novembre a Potenza, Teatro Stabile oppure il sito: www.itineraria.it/H2ORO/h2oro.htm www.jacopofo.com
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Io purtroppo non saprei proprio rinunciare alle bollicine, sono un drogato di gaudianello/ferrarelle.
Caro Ciffo, lo so che sei un ferrarelle-bollicine dipendente... ma se ci fossi stato anche tu l'altra sera allo spettacolo avresti iniziato seriamente a disintossicarti... è davvero incredibile la disinformazione che abbiamo sul tema dell'acqua e pensare che ci potrà essere un futuro senza acqua pubblica è da incubo...
in Bolivia è già così!
topobiche_81
Cmq, se il problema sono le bollicine potresti sempre riempire la tua bottiglia con acqua del rubinetto più una semplice bustina che la renderà frizzante... e il gioco è fatto!...quello delle multinazionali un pò meno!;-)