Credo che ormai ogni montese ne sia a conoscenza… ma è giusto che anche i pochi che vivono fuori e che non hanno potuto ridere (piangere) della vicenda durante i pranzi e le cene pasquali, ne vengano informati.
Da anni Balcone38 è diventato uno dei simboli del degrado civile e sociale della nostra amata cittadina. E’ (era) un piccolo e carinissimo balcone sporgente di un bel palazzo storico sito in corso Repubblica a Montescaglioso (stesso palazzo che ospita la sede del PD!!!!!). Con il passare degli anni, con l’aumento del traffico veicolare, a causa del deterioramento del senso civico di noi tutti, a causa dell’inerzia delle amministrazioni che mai hanno voluto affrontare e risolvere il problema traffico/centro storico a Montescaglioso, Balcone38, suo malgrado, è diventato sempre più ingombrante.
Già nel 1989 Balcone38 era diventato un peso:
Nel corso degli anni nulla è stato fatto. L’anno scorso, in seguito a numerosi altri incidenti, il proprietario di Balcone38 ha provato a chiedere l’intervento di amministratori e burocrati. Avevamo pubblicato la sua richiesta anche qui su montescaglioso.net:
Io balcone Trentotto: invito a riflettere…!!!!
L’ultimo capitolo della surreale vicenda risale a 5 giorni fa. L’ennesimo incidente provoca l’abbattimento da parte di un camion di Balcone38. La ringhiera viene addirittura divelta e scaraventata metri più avanti. Per puro caso nessuno, fortunatamente, si è fatto male. Il proprietario sposta la ringhiera sotto il balcone usandola a mo’ di transenna con nastro bianco/rosso per evitare ai passanti di passare sotto il balcone pericolante riproponendosi, appena terminate le feste pasquali, di risistemare nuovamente il tutto per l’ennesima volta.
E qui entrano in campo i nostri zelanti e imbarazzanti amministratori che pensano bene di spedire sabato sera, vigilia di Pasqua, 2 vigili a multare il proprietario di Balcone38 di ben 169euro per occupazione abusiva di suolo pubblico intimando la rimozione della ringhiera!
Il proprietario ha alzato bandiera bianca e richiesto al Sindaco un’ordinanza per l’abbattimento definitivo di Balcone38! Tutti saranno felici e contenti, i nostri coraggiosi amministratori non dovranno più leggere di gente che si lamenta di loro e forse anche i tir potranno sfrecciare fin dentro i chiostri dell’abbazia.
Che dire, in conclusione? Meglio tacere perchè la vicenda è davvero vergognosa. Da montese provo davvero imbarazzo per come siamo caduti in basso. Mi sento di esprimere piena solidarietà alla famiglia Bitondo/Noia e mi auguro che la nostra bella città veda presto la luce alla fine del tunnel/medioevo in cui siamo piombati.
P.S. Grazie a Franco Mazzoccoli per l’articolo storico e la foto.
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La richiesta di abbattimento da parte dei proprietari è legittima.
Ma i montesi perchè dovrebbero assistere alla cancellazione di un pezzo di storia?
E perchè la Soprintendenza dovrebbe accogliere la richiesta?
Che fine a fatto la proverbiale "Resilienza"?!
Tutti amano dissertare sulla buona capacità del "montesi" di affrontare e risolvere i problemi... e allora?!
Dov'è il problema?! I nodi vengono al pettine della storia e solo la testa pensante dell'uomo è in grado di scioglierli.
Se il Dirigente dell'Ufficio tecnico, se il Comandante del Vigili Urbani hanno bisogno di aiuto... non hanno che da alzare Bandiera Bianca.
La "Caporetto" del TERZO MILLENNIO non è la "resa" al "nemico".... Il mondo è cambiato... significa sedersi intorno al tavolo e trovare le soluzioni.
Questa vicenda è davvero la cartina al tornasole della situazione attuale del contesto montese.
E' emblematica perchè mette in evidenza le inadeguatezze di alcuni nell'amministrare il comune
E' emblematica perchè rivela ambiguità e assenza del comando dei vigili urbani
E' emblematica perchè rivela come il cittadino sbraita (giustamente) se viene colpito (è il caso di dirlo) direttamente ma si disinteressa se capita agli altri....non capendo che difendere i diritti anche quando non si è coivolti significa difendere se stessi (comprendo che questo è un concetto difficile)
E' emblematica perchè rivela la incapacità/non volontà di risolvere il problema del traffico di Corso Repubblica
Siamo quello che siamo, non possiamo essere diversi da questo. Potremo cambiare solo se diciamo ai nostri figli di non diventare come noi. Ma forse è troppo tardi anche per la prossima generazione.
@vince_ditaranto
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