- 10 anni ago
M5S
Categories:
Politica
Richiesta consiglio comunale aperto urgente
Tags: Ambiente
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Andiamo incontro al FUTURO o il FUTURO è una vanga d'oro che ci seppellirà?!
Ci sono documenti che "devono" essere portati a conoscenza della collettività. Se non lo fanno coloro che percepiscono pluri_indennità e hanno giurato fedeltà e spirito di servizio alla comunità... lo faremo dal basso e senza alcuna paura. E' una questione di rispetto verso i nostri figli e di coloro che eriditeranno questa terra.
Non è assolutamente possibile che continuano ad arrivare a gocce, informazioni che riguardano da vicino il nostro comune, mentre chi di competenza, continua a rimanere nel silenzio più assoluto alle richieste da parte di comitati, movimenti locali e regionali. Questa delibera, pone diversi dubbi, che devono essere chiariti urgentemente e pubblicamente in un incontro con la cittadinanza. E' per questo, che rinnoviamo ancora una volta, la richiesta di un consiglio comunale urgente dove il Sindaco e l'Assessore all'Ambiente diano tutte le risposte inerenti il caso pirogassificatore e il coinvolgimento del nostro comune.
Alcune associazioni come "terre Joniche" di Metaponto hanno organizzato nei giorni scorsi degli incontri per parlare di questo tema e per manifestare la preoccupazione per questa opera. Si possono trovare in rete
@MarioDimichino
Ci risiamo! A poche ore dall'ennesimo invito al Sindaco e all'Assessore all'Ambiente circa la convocazione di un consiglio comunale aperto sulla questione "PIROGASSIFICATORE" in contrada Pantanello di Bernalda, esce un articolo di Giorgio Santariello giornalista di Basilicata 24 che racconta la triste realtà del comune di Montescaglioso. E' un articolo importante che fa riflettere, un altro tassello mancante. E' per questo che diciamo BASTA e chiediamo ad alta voce le DIMISSIONI del Sindaco!
Sono passati otto giorni dala richiesta di consiglio comunale aperto, presentata dai gruppi locali Montesi 5 Stelle e Azione Civile lista Tsipras, ma ad oggi nessuna risposta. Abbiamo appreso che alcuni consiglieri di opposizione (???) hanno inoltrato richiesta di un consiglio comunale per discutere dell'IMU sui terreni agricoli, sarebbe quindi il caso che nello stesso consiglio comunale, si parlasse anche di Pirogassificatore e del coinvolgimento del comune di Montescaglioso che fa parte del PP.TT.MM. Metapontino. Anche il PD tace su questa situazione, che sappiamo appare politicamente incresciosa, ma che pone lo stesso PD di fronte ad una richiesta scritta di una vera opposizione, che stando ai risultati delle ultime competizioni politiche, rappresenta ed è portavoce di una buona fetta di cittadini. Auspichiamo quindi, che il segretario del PD, assessori e consiglieri tutti, chiedano al loro Sindaco di chiarire la situazione in consiglio comunale aperto al pubblico.
Una piccola battaglia che vede vincitori i "cittadini".
I Cittadini MONTESI in prima linea hanno vinto. Il Sindaco dei MONTESI ha perduto. (ha perduto due volte la faccia. 1. Come professionista firmatario del PROGETTO del Pirogassificatore; 2. In Consiglio Comunale ha accettato di promuovere il FINTO RICORSO (contro se tesso) impegnando SOLDI dei Cittadini per pagare un avvocato (non richiesto) ... i Cittadini avevano fatto richista di RICORSO SPECIALE al Presidente della Repubblica.
Ecco il testo del COMUNICATO dei Cittadini
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IL TAR BOCCIA IL PIROGASSIFICATORE DI METAPONTO:
VITTORIA DEI CITTADINI
Ricusato il sistema politico della Regione Basilicata che nomina dirigenti inetti. Dopo un lungo iter procedurale la volontà e la perseveranza dei cittadini hanno vinto : tra proteste, incontri e dibattiti pubblici, comunicati e alfine un’azione decisa di associazioni e comitati locali, che hanno deciso di impugnare al TAR la Delibera di Giunta Regionale n. 1544 del 12/12/2014 di “Giudizio Favorevole di Compatibilità Ambientale, Autorizzazione Paesaggistica e Autorizzazione alle emissioni in atmosfera” di un pirogassificatore (cioè un inceneritore) di circa 1 megawatt di potenza, con possibilità di moltiplicazione, in futuro, della potenza attuale, da realizzare in località Pantanello di Metaponto - Proponente Lucana Ambiente S.r.l.
L’opposizione popolare, manifestata in vari incontri, svoltisi lo scorso anno tra Metaponto e Bernalda, e nei numerosi comunicati e appelli ai comuni vicini a impugnare un’autorizzazione che evidenziava diverse lacune e anomalie, ha consentito di diffondere un’informazione che era stata opportunamente nascosta alle comunità del metapontino, ignare di quanto stesse accadendo, in un territorio a prevalente vocazione agricola e turistica, ricca di cultura, di aree naturalistiche protette a livello europeo (S.I.C. e Z.P.S.) e di aree archeologiche di interesse internazionale.
La sentenza del TAR è chiara e non ammette repliche : “carenza della valutazione d’incidenza ambientale da parte della Regione Basilicata,” una valutazione che la Direttiva Europea 92/43/CEE impone sia all’interno che nelle aree limitrofe a Siti di importanza comunitaria (S.I.C.). In particolare, l’opera proposta avrebbe carattere fortemente impattante sull’ambiente circostante e disterebbe solamente qualche chilometro da due riserve naturali e, appunto, da alcune aree S.I.C.
Inoltre, “il provvedimento sarebbe affetto da eccesso di potere per difetto d’istruttoria, in quanto lo stesso sarebbe carente di ogni riferimento alle specie floro-faunstiche tutelate nelle aree S.i.c. e nelle riserve naturali protette ed alle conseguenze su di esse derivanti dall’attivazione dell’impianto di cui è questione”.
Bocciata ogni eccezione sollevata dalla Regione, costituita in giudizio, e dalla Lucana Ambiente, che auspicavano il rigetto del ricorso per infondatezza e ne eccepivano l’inammissibilità. Ma “il provvedimento amministrativo favorevole di Valutazione d’Impatto Ambientale (o giudizio di compatibilità ambientale), che comprende l’autorizzazione paesaggistica e quella alle emissioni in atmosfera, emesso dalla Regione Basilicata è illegittimo, essendo affetto da una serie di vizi di legittimità.
Esso è, inoltre, ingiustamente lesivo dell’ambiente - inteso non solo come interesse pubblico alla salubrità dell’ambiente ma anche come diritto collettivo di cui le associazioni ambientaliste, i comitati locali, sorti con finalità di tutela dell’ambiente e i singoli cittadini sono portatori - dell’integrità del territorio e della sua corretta e proficua gestione, sia dal punto di vista urbanistico e paesaggistico, che sotto il profilo economico e sociale”.
Nella sostanza il TAR, nella sentenza, accusa Il Comitato Tecnico Regionale per l’Ambiente - composto dal Dirigente Generale e dai dirigenti degli Uffici del Dipartimento Ambiente e Territorio – non solo di eccesso di potere, ma anche di valutazioni superficiali, contraddittorie, ingiustificate e irragionevoli durante l’attività istruttoria, che hanno (volutamente?) ignorato il principio di precauzione, sancito da direttive europee. In particolare l’Ufficio Compatibilità Ambientale, che ha rilasciato la V.I.A., ha operato con un difetto di istruttoria che evidenzia omissioni importanti, attuando un ingiustificato e pericoloso eccesso di potere e un “ingiustificato e irragionevole sacrificio che viene imposto agli interessi ambientali, ecologici, paesaggistici, sociali ed economici del territorio”.
Questa non è solo una vittoria di associazioni, come il WWF di Matera che ha presentato il ricorso, il comitato No-gassificatore di Metaponto e le altre associazioni firmatarie di questo comunicato, prodigandosi a vario titolo in questa vertenza ambientale; questa è una vittoria di tutti i movimenti e le associazioni che si battono sui territori per evitare le devastazioni ecologiche e sociali in atto e per rivendicare un futuro altro per sé e per le future generazioni, in armonia con tutto il vivente: una visione che è confermata da quanto contenuto nell’ultima enciclica di Papa Francesco! Ci rammarica e ci preoccupa che i cittadini lucani debbano tutelarsi e tutelare il proprio territorio, la propria salute e il proprio futuro da chi, invece, dovrebbe assicurare tutela e sostenibilità ecologica, sociale, politica: cioè trasparenza, partecipazione, democrazia.
Questa sentenza dunque denuncia non solo inadempienze e superficialità da parte della politica e della classe dirigente regionale, ma evidenzia una consuetudine alla discrezionalità e all’arroganza che si manifesta non solo in occasione di autorizzazioni ambientali, ma, ad esempio, nelle assegnazioni e nelle nomine delle cariche politiche e dirigenziali, in una continuità del sistema che, evidentemente, privilegia quei dirigenti e funzionari obbedienti, professionisti delle omissioni e della manipolazione strumentale di leggi, regolamenti, procedure e iter amministrativi, piegati agli interessi privati delle lobbies. Se questo è il modo consueto di operare, se “alcuni dirigenti” vengono confermati per decenni nel medesimo ufficio, consolidando il loro potere di azione, siamo preoccupati su come vengono effettuati i controlli su tutta l’attività petrolifera, su come vengono rilasciate le varie autorizzazioni su discariche, inceneritori, campi eolici e fotovoltaici selvaggi; su quali presupposti e obiettivi reali si basano le pianificazioni di settore; sulle verifiche e sulle bonifiche dei siti industriali pericolosi, sull’approvazione dei piani e dei regolamenti urbanistici, Infine siamo preoccupati delle modalità di assegnazione e distribuzione degli incarichi dirigenziali e di alta professionalità.
Se chi governa e amministra in Basilicata dimostra così poca credibilità e l’arroganza di un potere autoritario e incontestabile, forse è giunto il tempo che i cittadini e le comunità locali si riapproprino dei propri territori e ricomincino a costruire una democrazia reale e un futuro sostenibile in armonia con gli ecosistemi che consentono la vita su questa nostra terra.
Associazioni e comitati firmatari
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Primi Firmatari (Potenza Attiva, No Triv )