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Chiese secolari

Nel centro storico e nelle immediate adiacenze esistono numerose chiese anticamente officiato dal clero secolare, cioè non appartenente ad alcune delle comunità monastiche insediate a Montescaglioso (Abbazia, S. Agostino, Cappuccini). Il clero secolare era molto numeroso e nel settecento è giunto a contare oltre 50 membri aggregati nel Capitolo di S. Pietro e Paolo, cioè la chiesa madre. Tale organismo comunitario sotto la guida dell’ Arciprete, governava il clero locale e amministrava il vasto patrimonio della chiesa che permetteva al clero di sopavvivere. Tutte le chiese non monastiche, dipendevano dal Capitolo e da questo erano assegnate, con le rispettive rendite, ai vari membri tenuti ad officiarle e ad occuparsi della buona amministrazione delle  proprietà annesse alle cappelle.   

Crocifisso. Chiesa collocata lungo il perimetro fortificato in un’area in cui le mura sono ormai state sostituite da aggregazioni di case a schiera. La chiesa è formata da un’unica grande navata nella cui parte terminale è collocato l’altare maggiore sormontato da una snella cupola. La chiesa è già attestata nel secolo XVII, quando, molto più piccola dell’attuale, era prossima ad una torre e ad una delle porte della cinta fortificata. La chiesa sarà ricostruita a partire dal 1894 dopo la demolizione della porta e della torre medievale. E’ formata da due vani, l’aula di fine secolo XIX e la sacrestia che è la prima e più antica chiesa destinata ad altra funzione dopo la costruzione della nuova.

  

S. Croce. Originariamente a circa un chilometro dal centro abitato, oggi è interamante inglobata nelle espansioni urbane dei primi decenni del novecento. E’attestata fin dalla seconda metà del secolo XVI. Ha una pianta a croce greca con una cupola all’incrocio dei bracci. Probabilmente ha accolto la prima comunità dei frati Cappuccini, intenti a costruire il convento adiacente la chiesa. Oggi, in parte trasformata in abitazioni private, è il luogo di ricovero del grande carro in cartapesta utilizzato per la festa patronale di S. Rocco nel mese di Agosto.

S. Andrea. Attestata sul finire del secolo XV, è però più antica così come appare da un portale ogivale databile alla fine del secolo XIV. Nel secolo XV, risulta annessa ad un grande palazzo posseduto dal Conte di Montescaglioso e Duca di Andria e Venosa, Pirro del Balzo. Intorno al 1483, chiesa e palazzo sono concessi dal Duca a Pasquale De Cappellanij, nobile venosino, suo stretto collaboratore. Fino alla soppressione della chiesa, avvenuta a metà del secolo XIX, la chiesa sarà jus patronato della famiglia Cappellanio. La Sacra Visita dell’Arcivesco Saraceno del 1543, attesta la presenza di affreschi.  Attualmente è utilizza come abitazione, ma l’interno mostra ancora chiaramente l’organizzazione a navata unica absidata con copertura a volta lunettata.

S. Caterina. La chiesa, attualmente trasformata in struttura commerciale, è annessa al castello. Compare in documenti tardomedievali come chiesa officiata dal clero secolare ma appartenente al feudatari di Montescaglioso. E’ brevemente descritta in un documento del 1470  e successivamente nell’ Apprezzo della Terra di Montescaglioso del 1677. E’ formata da un’unica grande navata coperta da un’elegante volta lunetatta. Sulla facciata si apre un rosone. Sopra l’altare era collocato un grande dipinto delimitato da una cornice in tufo. La chiesa era contigua alla Porta Maggiore e l’ingresso si apriva direttamente nel profondo varco della principale porta urbica di Montescaglioso demolita nel 1867. La nuova sistemazione dell’ingresso al paese realizzata con l’Unità d’Italia, determina i rifacimento della facciata del Castello, ricostruita in stile medievale con merli e garritte. L’ingresso della chiesa, troverà così nuovo spazio diventando la quinta scenografica dell’accesso al paese, ormai “ liberato “ dalle fortificazioni medievali. I locali retrostanti la chiesa attualmente utilizzati come depositi dell’esercizio commerciale o abitazioni, ospitavano l’antica sacrestia. Sul coronamento della facciata laterale si conserva ancora il campanile a vela.   Del tutto scomparsa, invece, ogni testimonianza del portale d’ingresso e della scala di accesso, demolita negli anni sessanta.

  

S. Maria dell’Abbondanza. L’attuale vecchia chiesa di S. Lucia era anticamente denominata S. Maria dell’Abbondanza ed era annoverata tra i possessi del capitolo della Chiesa Madre così come testimoniato dallo stemma raffigurante le chiavi di S. Pietro, conservato sul portale d’ingresso. La chiesa compare in una veduta di Montescaglioso risalente al 1593. La datazione, è sicuramente più antica ed i festoni della finestra rettangolare che si apre sulla facciata suggeriscono una collocazione intono al secolo XIV. L’edificio è stato restaurato e completamente modificato nel secolo XVII. La facciata è coronata da una decorazione a dente di sega e da due campanili a vela. L’ingresso è arricchito da una piccola nicchia, da uno stemma e da un portale purtroppo andato perso. Particolarmente ricca la decorazione conservata nell’interno. Portali scolpiti in tufo, una sontuosa ed elegante cornice in tufo interrotta da varie decorazioni. Un altare monumentale in marmo e tufo policromo con una cornice che doveva ospitare una tela molto grande, anch’essa dispersa. In un riquadro della volta si conserva un affresco raffigurante la Vergine con il Bambino probabilmente parte di un ciclo più vasto che forse occupava le pareti laterali o la controfacciata. Nella chiesa dopo la soppressione dell’abbazia di S. Angelo, furono trasferite diverse statue provenienti dalle chiese rurali appartenute all’abbazia ed abbandonate. Tra queste una statua proveniente da S. Maria del Vetrano e la statua di S. Lucia, la cui dedicazione ha finito per sovrapporsi a quella antica ed originaria.

Testi e foto: Francesco Caputo (CEA Montescaglioso).

 

 

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