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Il culto dell’Arcangelo Michele

Il culto dell’Arcangelo Michele

Il 29 Settembre si celebra la festa degli Arcangeli.

S. Michele e l’identità dell’Abbazia. 

Il richiamo a S. Michele è parte fondamentale dell’identità del cenobio ed i monaci utilizzano alcuni attributi tipici dell’iconografia micaelica per segnalare la propria presenza nel territorio e nella città. Complesse elaborazioni del motivo “ spada e bilancia “, elementi tipici della iconografia micaelica, compaiono fin dal medioevo anche nelle suppellettili del monastero mentre semplificazioni, anche facilmente replicabili come la “ A “ di Angelo o Arcangelo, inscritta in un cerchio con una croce sull’apice, sono utilizzate per marchiare le fitte di tufo che perimetrano le proprietà dell’abbazia nel territorio.
La plurisecolare vicenda storica dell’abbazia di Montescaglioso ha tramandato un considerevole numero di manufatti che testimoniano il livello dell’elaborazione raggiunta nel monastero nella proposizione di elementi proponenti l’identità del cenobio collegati all’uso di simboli appartenenti a S. Michele Arcangelo.
L’immagine più antica dell’Arcangelo documentata nell’abbazia è un capitello a stampella datato ai primi decenni del secolo XIII, proveniente dal chiostro normanno–svevo ed attualmente conservato presso il Museo d’Arte Medievale e Contemporanea di Matera. Su ceramiche di sec. XIII-XIV compaiono stemmi con la spada e la bilancia incisi con una trama filiforme.
Alla fine del secolo XV l’immagine di S. Michele contenuta su un lato del pozzo monolitico del chiostro orientale del monastero. Su un altro lato dello stesso pozzo lo stemma è elaborato nella forma della A “ cruce signata “. Su un capitello del lato esposto ad occidente, la lettera “ A “ è priva della croce ma sull’apice ha una piccola stella che richiama lo stemma della famiglia Del Balzo ritenuta promotrice della rinascita dell’abbazia nel 1484. Un secondo analogo stemma è presente sul primo arco del colonnato esposto a meridione.
Lo stemma nella forma della bilancia di S. Michele sorretta sulla punta di una spada è scolpito sul portale d’accesso alla chiesa di S. Maria del Vetrano, sull’ ingresso della chiesa della Madonna della Nova, nel primo giardino del monastero e nella grancia di S. Salvatore nel territorio di Bernalda. Lo stesso tipo di stemma, però affrescato, è replicato nella biblioteca del monastero. Raffigurazioni affrescate di S. Michele si conservano nella biblioteca, nel porticato nord, nella sala del capitolo, in un piccolo affresco della cucina ed in un locale affacciato sul primo chiostro.
Una statua in marmo raffigurante S. Michele è posta a protezione dell’ ingresso della chiesa. Un’altra gigantesca statua in legno, ormai dispersa, con la data del 1677 si conservava in una cappella della chiesa, mentre una statua di ridotte dimensioni è ancora oggi nella chiesa della Madonna delle Grazie. S. Michele è presente in dipinti e nel coro ligneo provenienti da Montescaglioso attualmente conservati nella chiesa del Gesù a Lecce ove i monaci si trasferiscono nel 1784. L’immagine dell’Arcangelo è utilizzato in un manifesto del 1784 per annunziare una ” lectio ” teologica nella chiesa e nelle rilegature di alcuni documenti cartacei e nel frontespizio degli ” Status monachorum “, ovvero l’elenco dei monaci professi, dell’abbazia caveosana. 

   

Di seguito un approfondimento del culto dell’Arcangelo Michele a Montescaglioso e in Basilicata.

https://www.montescaglioso.net/node/2676


 

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