Comizi d’Amore
per le elezioni Europee del 25 Maggio 2014
(In piazza per ascoltare la voce di chi ama la propria Terra)
Si parte Domenica.
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In Piazza Roma a Montescaglioso
Domenica 18 Maggio – ore 21.00
Musica e parole
per capire quale Europa Vogliamo
Parleremo di:
– Frana Montescaglioso;
_ Alluvione e dissesto idrogeologico;
– Ecomafie al Sud;
Interverranno
Domenico Lence
Resp. Naz. Dipartimento Ambientale
ed Ecomafie – Azione Civile
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Responsabile regionale Azione Civile
Basilicata
Interverranno sostenitori del Comitato
SILVANA ARBIA
Candidata indipendente per il Sud nella
Lista
L’ALTRA EUROPA con TSIPRAS
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Perchè COMIZI D’AMORE?!
Perchè sulle orme di Pasolini abbiamo tanto da imparare. E immaginando cosa Pasolini avrebbe fatto OGGI per il SUD noi lo facciamo al suo posto: palando di Eco_mafie. di reddito. di povertà e di un’ALTRA EUROPA.
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Comizi d’amore è un film–documentario del 1965 diretto da Pier Paolo Pasolini.
Nel 1963 Pier Paolo Pasolini e il produttore Alfredo Bini devono girare l’Italia per trovare location e volti per il nuovo film del regista friulano: il Vangelo secondo Matteo. Ma Pasolini da un po’ di tempo ha un chiodo fisso: conoscere le opinioni degli italiani sulla sessualità, l’amore e il buon costume e vedere come sia cambiata negli ultimi anni la morale del suo paese.
Si stabilisce quindi di unire le due cose e Pasolini entra in campo, microfono alla mano, per parlare con gli italiani di “invertiti”, di “prima volta”, di “prostitute” e di “divorzio”.
Ne esce un ritratto del paese contraddittorio, uno spaccato di un’Italia a varie velocità, un quadro sconcertante che alterna aperture fintamente disinvolte al Nord e rigidità ancestrali nel meridione.
All’interno del film ci sono anche le opinioni autorevoli di “amici” di Pasolini come Alberto Moravia, Cesare Musatti, Adele Cambria e Oriana Fallaci. L’impressione che si ricava da questo straordinario film-inchiesta è quella di una grande, diffusa ignoranza anche negli strati di popolazione più colta, di una profonda arretratezza e del timore dell’italiano medio di affrontare senza vergogna un confronto legato al tema della sessualità.
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Chi è Silvana Arbia
Nasce a Senise(PZ) nel cuore del Meridione, entra in magistratura nel 1979 e per oltre trent’anni lavora per la tutela dei diritti fondamentali: salvaguardia dell’ambiente, protezione dei più deboli e indifesi, accesso alla giustizia e alla verità.
Dopo gli esordi come Pretore Penale e Giudice del lavoro, è stata Giudice di Corte d’Appello, occupandosi di criminalità organizzata nazionale ed internazionale, violenze e abusi sessuali contro le donne e i minori.
Si è poi occupata di crimini come il genocidio, crimini di guerra e contro l’umanità, in qualità di Chief of Prosecution presso il Tribunale penale internazionale ONU per il genocidio del Ruanda 1994, poi come Registrar presso la Corte Penale Internazionale all’Aia.
Dopo aver ricoperto la massima carica di Registrar, ovvero Capo del Principale Organo Amministrativo della Corte PenaleInternazionale dell’Aia è rientrata nel 2013 nel ruolo originario di Magistrato presso la Corte d’Appello di Milano.
Autrice del libro: “Mentre il mondo stava a guardare” (ed.Mondadori 2011), vincitore del premio Levi 2012. Insignita nel 2011 del Premio “Nicola Sole”; nel 2012 del Premio “Paul Harris International”; nel 2013 dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine Nazionale della Legion d’Honneur dal Presidente della Repubblica Francese; Premio per la Pace 2013 del Soroptimist International of Europe; della “Pulce d’argento” 2013.
Costantemente impegnata in attività sociali indirizzate a giovani e nelle scuole, e convinta sostenitrice della creatività, del merito, e del lavoro.
Silvana Arbia rivendica con fierezza le proprie radici, le sue origini di donna del Sud che hanno ispirato le sue scelte e motivato il suo impegno, sia in Italia che all’Estero. Sono questi i valori che oggi la esortano a investire la sua storia e la sua esperienza in Europa.