Montescaglioso
Comizi d’Amore
(In piazza per ascoltare la voce di chi ama la propria Terra)
In Piazza Roma a Montescaglioso
Domenica 18 Maggio – ore 21.00
Musica e parole
per capire quale Europa Vogliamo
Parleremo di:
– Frana Montescaglioso;
_ Alluvione e dissesto idrogeologico;
– Ecomafie al Sud;
Interverranno
Domenico Lence
Resp. Naz. Dipartimento Ambientale
ed Ecomafie – Azione Civile
_________________________________
Responsabile regionale Azione Civile
Basilicata
Interverranno sostenitori del Comitato
SILVANA ARBIA
Candidata indipendente per il Sud nella
Lista
L’ALTRA EUROPA con TSIPRAS
__________________________________________________________
Perchè COMIZI D’AMORE?!
Perchè sulle orme di Pasolini abbiamo tanto da imparare. E immaginando cosa Pasolini avrebbe fatto OGGI per il SUD noi lo facciamo al suo posto: palando di Eco_mafie. di reddito. di povertà e di un’ALTRA EUROPA.
____________________________________________________________
Comizi d’amore è un film–documentario del 1965 diretto da Pier Paolo Pasolini.
Nel 1963 Pier Paolo Pasolini e il produttore Alfredo Bini devono girare l’Italia per trovare location e volti per il nuovo film del regista friulano: il Vangelo secondo Matteo. Ma Pasolini da un po’ di tempo ha un chiodo fisso: conoscere le opinioni degli italiani sulla sessualità, l’amore e il buon costume e vedere come sia cambiata negli ultimi anni la morale del suo paese.
Si stabilisce quindi di unire le due cose e Pasolini entra in campo, microfono alla mano, per parlare con gli italiani di “invertiti”, di “prima volta”, di “prostitute” e di “divorzio”.
Ne esce un ritratto del paese contraddittorio, uno spaccato di un’Italia a varie velocità, un quadro sconcertante che alterna aperture fintamente disinvolte al Nord e rigidità ancestrali nel meridione.
All’interno del film ci sono anche le opinioni autorevoli di “amici” di Pasolini come Alberto Moravia, Cesare Musatti, Adele Cambria e Oriana Fallaci. L’impressione che si ricava da questo straordinario film-inchiesta è quella di una grande, diffusa ignoranza anche negli strati di popolazione più colta, di una profonda arretratezza e del timore dell’italiano medio di affrontare senza vergogna un confronto legato al tema della sessualità.