CON POCO CON NIENTE > https://www.facebook.com/photo.php?fbid=741015555917692&set=a.101540166531904.3440.100000277640846&type=1&theater
“Prendi. Un piccolo fazzoletto di terra. Non molto, mezzo ettaro. Lo dividi in tanti piccoli spazi, diciamo 20 metri quadri ciascuno.
Poi fai un bando per assegnare queste aree a chi se le vuole coltivare. Venti metri quadri sono a portata di chiunque. Prima si candidano in quaranta, poi, grande successo, raddoppiano. Ottanta. Ognuna si coltiva le sue fave, i suoi finocchi, le sue zucchine…
Chi ci va il pomeriggio quando smette di lavorare, chi mette l’irrigatore e ci va il sabato o quando può. Chi ci va solo, chi col figlio. O magari col nipotino. O con tutta la famiglia.
Chi coltiva con le mani e poi accarezza con gli occhi le piante che crescono. Niente diserbanti, ovviamente. Tutto bio. Accade che ti incontri con gli altri. E cominci a parlare. E fai amicizia.
E da cosa nasce cosa. E scopri che questa esperienza è dentro una rete sociale solidale e magari puoi dare anche tu una mano. Insomma, vai per cogliere un’opportunità e ti ritrovi a condividere un’esperienza. Si chiama orto sociale. Una bella esperienza vera e concreta non a Bologna. Non a Reggio Emilia. Ma a Foggia. Si a Foggia.
Un tassello della rete vasta di iniziative attivata dalla Fondazione di partecipazione Siniscalco Ceci- Comunità Emmaus. Un’esperienza che dice di una Puglia bella. Fertile. Che osa. In silenzio”. (minervini)