E’ la morìa terra mia a renderti più bella.
Nel tuo dissesto è facile trovare posto
all’ incertezza delle giornate.
Il disagio della tua gente
rende meno pesante il fardello
che incede lento in processione.
Nella tua morìa terra mia
si respira abbandono,
si veste languida rassegnazione
sempre ebbri di nostalgia
del tuo riflesso aureo,
quel riflesso mai esistito
perché ruggine edulcorata.