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Arresti in Regione.

Agli arresti domiciliari due Assessori e un Consigliere della REgione Basilicata.

http://www.repubblica.it/politica/2013/04/24/news/arresti_assessori-57352776/?rss

CEA:

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  • La spallata finale non può venire dai TRIBUNALI. Ora tocca ai LUCANi

    • Un provvedimento che desta notevole preoccupazione quello della procura di Potenza ma che di fatto altro non fa che confermare quello che nella convinzione generale i lucani si sono fatti in questi anni della loro classe dirigente. Sia pure con tutte le riserve del caso, e in attesa che si faccia chiarezza sull'intera vicenda, senza dimenticare che essere indagati non presuppone la certezza della colpevolezza, resta il fatto che in Lucania ormai da anni opera una dirigenza politica, trasversale, che ha fatto della cosa pubblica la vacca grassa dove continuare a mungere per scopi personali o di ristrette cerchie di privilegiati. Queello dei rimborsi a politici ritengo sia solo una dei settori dove persistono comportamenti inaccettabili. Non vanno dimenticati altri settori della nostra economia o dell'ambiente dove le coiddette caste la fanno da padroni, dalla estrazione del petrolio in Val D'Agri al disastro ambientale nel Melfitano e senza escludere la "parentopoli" innescata nella distribuzione di posti di lavoro in maniera clientelare un po ovunque in Basilicata primo tra tutti l'ospedale di Matera. Son d'accordo con Franco quando afferma che non può essere la magistratura la protagonista della eliminazione di una classe politica e dirigente che ha fatto del malcostume la sua principale linea comportamentale, ma devono essere i lucani a prenderne consapevolezza e a ribellarsi in maniera forte ed efficace a questo sistema di malcostume, senza dimenticare e tenendo ben presente che se è vero che il malcostume è una cosa diffusa e trasversale allo stesso tempo in tutti i partiti e formazioni politiche lucane militano persone per bene che nulla hanno a che spartire con i farabutti.

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      Due assessori in carica e un consigliere in carica della Basilicata sono agli arresti domiciliari nell'ambito di un'inchiesta sull'uso illecito di rimborsi previsti per le loro attività. Ne da notizia l'Ansa.

      Gli assessori agli arresti domiciliari sono Vincenzo Viti (Pd, lavoro e formazione) e Rosa Mastrosimone (esterno in quota Idv, agricoltura). Il consigliere regionale ai domiciliari è Nicola Pagliuca, capogruppo del Pdl. Sono stati notificati anche altri provvedimenti cautelari.

      Gli altri consiglieri coinvolti, al momento, sono: Alessandro Singetta (Gruppo Misto), Antonio Autilio (Idv), Mariano Pici (Pdl), Agatino Mancusi (Udc), Paolo Castelluccio (Pdl), Mario Venezia (Fratelli d'Italia) e Rocco Vita (Psi), tutti interessati da divieto di dimora a Potenza, e, ancora, Vincenzo Ruggiero (La Destra), ex-consigliere, per il quale la Procura ha emesso un divieto di dimora a Valsinni, dove ricopre un incarico politico.

      Nell'inchiesta coordinata dal Procuratore capo della Repubblica di Potenza, Laura Triassi, sono stati anche sequestrati conti corrente per un valore totale di circa centomila euro. In particolare, le somme sequestrate agli assessori e ai consiglieri regionali lucani indagati variano da circa cinquemila a 18 mila euro.

  • Questa vicenda non è altro che essere la riprova di un comportamento politico molto allargato che va da destra a sinistra; difficile non pensare che i corrotti sono presenti solo da una parte e non dall'altra; difficile non pensare che son tutti uguali. In questi giorni si è parlato spesso di legge contro la corruzione e contro i conflitti di interesse, ne hanno parlato in molti compresi questi personaggi che a parole sono pienamente legali ma nei fatti sono impegnati per interesse personale. Se a proporre queste leggi sono questi politici che applaudono chi gli accusa di essere degli incapaci; se a proporre queste leggi sono coloro che difendono e non cacciano via dal proprio partito questi personaggi allora meglio non toccare nulla e andare un pò tutti a casa.

    Una classe politica lucana capace solo di provvedere ai propri interessi e impegnata a pubblicizzare il loro modello clientelare come modello che Bersani doveva poi adottare nel resto d'Italia. Un modello bellissimo, si regalano posti di lavoro anche a destra per poter quindi strangolare l'eventuale opposizione che di fatto non è mai esistita. Un modello che più che politico è purtroppo culturale, della serie se non freghi tu comunque qualcuno al posto tuo ruberà allo Stato ed alla fine capita che deve essere l'onesto a vergognarsi perchè fesso per non aver approfittato della cosa. Così ti capita pure di leggere che un Consigliere Regionale dice che è giusto il suo stipendio per le buste regalo dei 25 matrimoni annuali necessari per stare vicino ai cittadini. Questa è la nostra cultura, fatta di buongiorno e buonasera, fatta di posti di lavoro (ma non di lavoro), piena di enti clientelari, fatta di pluri-trombati che continuano a farti la morale e poi sfruttano lo Stato per pagarsi le gomme.

    Bersani però ci ha sempre detto che quello della Basilicata è un modello da esportare se volevamo puntare al cambiamento....spero solo che queste persone non siano più rieletti dagli stessi lucani

  • Il Presidente della Regione Basilicata, a seguito della vicenda " rimborsi ",  ha rassegnato le dimissioni. Su Basilicata.net i comunicati stampa.

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