Prima di entrare nel merito della questione vorrei introdurre il Protocollo di Kyoto: firmato nel 1997 nella Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, aveva come obiettivo la riduzione delle emissioni in atmosfera di alcuni gas ad effetto serra responsabili del surriscaldamento terrestre individuavando esplicitamente le politiche e le azioni operative da sviluppare. I paesi industrializzati e quelli ad economia in transizione, cioè i paesi dell’Est europeo, sono responsabili di oltre il 70% delle emissioni di gas serra. Il protocollo di Kyoto impegnava a ridurre complessivamente, entro il 2012, del 5,2% (rispetto ai livelli del 1990) le principali emissioni di gas capaci di alterare il naturale effetto serra del pianeta.
La ratifica del protocollo ha incontrato non poche difficoltà a causa dell’atteggiamento di ostilità e di difesa dei propri privilegi mostrato da alcuni paesi industrializzati.
Vale la pena sottolineare che, fra tutti i Paesi convocati, gli avanzatissimi Stati Uniti non hanno firmato il protocollo di Kyoto, che di fatto avrebbe significato un drastico cambiamento di rotta su quelle che sono abitudini e privilegi a cui è difficile rinunciare. Un esempio su tutti è il caso dei cosiddetti “gipponi”, o meglio SUV, che tra l’altro stanno attecchendo pericolosamente anche qui da noi. Forse non tutti sanno che i fuoristrada, a parità di prestazioni, emettono una quantità di anidride carbonica e sostanze inquinanti pari al triplo di una macchina normale. Però ormai il SUV è uno status-symbol, è un marchio di appartenenza ad una casta privilegiata, anche se magari serve solo per andare a fare la spesa.
A parte questa piccola divagazione, sarebbe solo un bene se la “questione ambientale” divenisse oggetto corrente nelle discussioni, e non interessasse solo piccole nicchie di persone. A mio avviso l’anello debole di tutta la catena è l’INFORMAZIONE. Se tutti fossero a conoscenza di quanto le nostre piccole azioni quotidiane possano influire sul degrado del nostro sistema, penso che saremmo tutti più responsabili.
Ma questa è un’altra storia e non voglio dilungarmi troppo in questa sede su di un argomento così vasto che richiederebbe sicuramente una trattazione a sé stante.
Tornando all’oggetto di questo post, ovvero ai contributi per il risparmio energetico attinente le costruzioni edili, penso sia interessante sapere che il comparto edilizio è responsabile di più un terzo delle emissioni di sostanze inquinanti emesse in atmosfera, per la precisione del 40% (le altre 2 principali fonti sono il settore dei trasporti e le industrie).
Viste le percentuali, appare evidente come dei piccoli accorgimenti sul settore possano migliorare la situazione generale.
I contributi vi permetterebbero di attuare delle ristrutturazioni al fine di ridurre i consumi delle vostre abitazioni o edifici in generale con un contributo che va dal 35% per i soggetti privati e Piccole e medie imprese , al 40% erogabili alle Pubbliche Amministrazioni.
I contributi , concessi in conto capitale, prevedono delle spese massime ammissibili così ripartite:
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€ 30.000 per i privati (comuni cittadini);
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€ 120.000 per le Cooperative Edilizie e Piccole e Medie Imprese;
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€ 150.000 per i soggetti pubblici.
Nello specifico rientrano nella categoria per la concessione le seguenti tipologie d’interventi:
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installazione di micro-impianti di cogenerazione (produzione combinata di energia elettrica e termica);
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installazione di collettori solari per la produzione di acqua calda per usi collettivi o per usi domestici, o per il riscaldamento di ambienti;
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sistemi radianti (per esempio riscaldamento a pavimento) combinati a caldaie a condensazione e collettori solari;
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miglioramento delle prestazioni energetiche dei componenti dell’edificio, attraverso la sostituzione degli infissi, o coibentazione delle pareti o dei solai, che prevedano un risparmio di energia non inferiore al 20% di quello attuale;
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sostituzione delle caldaie esistenti con caldaie ad alto rendimento;
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installazione di impianti di mini-eolico per la produzione di energia elettrica.
In sostanza, volete ristrutturare, costruire e migliorare le prestazioni dei vostri edifici? Beh, otterrete un duplice risultato:
1. spenderete meno in termini di consumi (per esempio, un edificio ben coibentato permette al calore di non disperdersi attraverso muri o finestre colabrodo);
2. un minor consumo significa anche abbattimento di emissioni di anidride carbonica in atmosfera.
Certo, per esempio, una caldaia a condensazione, che è ad alto rendimento, costa un po’ di più rispetto ad una normale caldaia, ma le prestazioni sono notevolmente più alte, tali da rendere l’investimento complessivamente più conveniente determinando, attraverso un minor consumo, un basso tempo di ritorno, ovvero il tempo necessario affinché le spese iniziali pareggino i risparmi ottenuti nel tempo.
Purtroppo la Regione Basilicata, come tante altre regioni italiane, non ha ancora legiferato in materia ambientale, anche se la normativa vigente prevede che siano le regioni a dotarsi di strumenti che permettano il contenimento energetico e l’implementazione di fonti energetiche rinnovabili. Limitarsi all’erogazione di contributi, per quanto utile, secondo me serve a poco non permettendo, di fatto, il decollo di un nuovo modo di costruire secondo criteri di sostenibilità in un settore storicamente refrattario all’adozione di nuove tecnologie che risultino inizialmente più costose.
Un’ultima battuta: sarebbe bello se, senza aspettare l’imposizione di legge (benché a livello nazionale sia da poco entrata in vigore la CERTIFICAZIONE ENERGETICA degli edifici), il nostro comune effettuasse lavori e costruzioni a basso contenuto energetico. Non sarebbe un bellissimo esempio da seguire?
E la nuova scuola, se la facessimo BIOCLIMATICA?
Questo sì che sarebbe un fiore all’occhiello per il nostro paese.
Ultimissima cosa, la domanda per l’erogazione dei contributi va fatta ENTRO 3 MESI dalla data di pubblicazione del bando.
La scadenza quindi è il 15 gennaio del 2007. AFFRETTATEVI!
Ulteriori informazioni all’indirizzo http://attproduttive.regione.basilicata.it/cocoon/daisy/att_prod_energia/