Mi auguro che molti di voi stiano seguendo attentamente la vicenda Fenice e tutto il marciume che ruota intorno all’ennesima vergogna politico-ambientale tutta lucana. In una sola vicenda l’essenza della Basilicata senza alcun futuro ma con un presente e un passato prossimo degno dei migliori film horror: da 10 anni un disastro ambientale viene tenuto nascosto alla popolazione, avremo tumori a gogo per molti altri decenni, falde inquinate e prove “inquinate”, clientele, strani rapporti preofessionali, malapolitica, lassismo e una classe dirigente lucana più nauseabonda delle scorie che ha nascosto.
I dirigenti del PD e del centrosinistra lucano hanno usato l’ARPAB come carrozzone per piazzare amici e parenti infischiandosene del ruolo di controllo sul territorio e della salute dei cittadini. Se hanno nascosto e taroccato dati per Fenice chi ci dice che altrettanto non è stato fatto per il Pertusillo, la Val Basento, la Val d’Agri, ecc?
Nesusno si dimette e tutto tace.
Come ho scritto altrove… non so se si può considerare l’opera del solito Maurizio Bolognetti l’unica nota positiva in questo marciume: il fatto che SOLO lui e pochi altri da anni sono sempre SOLI a combattere contro i mulini a vento, il fatto che molti ancora negano l’evidenza e, soprattutto, il fatto che quei pochi dotati ancora di spirito critico si fermano al massimo all’indignazione, dimostra – forse – che NOI siamo anche peggio di questi dirigenti che ci hanno svenduto.
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Caro Ciffo, mi hai anticipato!
E' da due giorni che stavo pensando a come riportare questa incredibile storia, l'ennesima......
Se adottare la rabbia, se prenderla con ironia o lasciarsi prendere dallo sconforto!
Magari riuscissimo anche noi ad indignarci ogni tanto, ultimamente la parola indignazione va di moda ma sono anni che noi su Monte.net gridiamo il diritto e la voglia di indignarci per tutte le storture che subiamo.
Sono rammaricato, moriremo tutti come topi.
I partiti ragionano come se avessero una casa su Marte dove riparare quando tutto intorno a noi crollerà o sarà inquinato o peggio......
Ma suvvia che ci preoccupiamo a fare, siamo i soliti disfattisti....la Basilicata è un isola felice, tutto va bene! Le recenti vicende giudiziare hanno dimostrato che le classi dirigenti lucane agiscono sempre nel giusto e per il bene della collettività, chi le accusa è soltanto parte di un complotto!
Ciffo.....a pensarci bene io non mi preoccuperei!
Certo che a leggere queste cose ti viene da dire: ma anche di fronte alla salute? Ma possibile che la corruzione prevalga anche sull'interesse per la propria salute?
Ha ragione Ciffo (e credo Ape in un altro post) quando si indignano non solo per gli attori della corruzione (su cui ormai l'indignazione è scontata) ma anche per il silenzio che c'è attorno.
Nel nostro piccolo, su questo blog, quando si parla di questi argomenti, sul mancato controllo dell'inqunamento, dell'incidenza dei tumori in Basilicata, non ci sono più di tre-quattro commenti.
Dove sono tutti i tifosi che si azzuffano per sciocchezze come le aiuole o il bus nella piazza? perchè non chiedete ai vostri favoriti di agire per fare chiarezza in queste faccende? O che si oppongano loro per primi a questo sistema?
Raf , ma non lo capisci che fa parte tutto del sistema anche il silenzio ? altrimenti qui ci starebbe il putiferio di commenti . il silenzio invece la dice lunga . meglio non parlarne , tanto sblollira tutto presto e poi nn ci riguarda da vicino venosa è lontanuccio . a giorni si esulterà per l apertura del ponte , e si vedranno di articoli commenti ecc ecc. il porte si si aprirà ma i canali quando li puliranno loro sempre loro gli stessi che tu citi che dovrebbero imputarsi con i loro simili ? eheheh
un ultima cosa ma l arpab solo per fenice ha lavorato cosi ? e su ripetitori radio e telefonici , depuratori e quanto altro ? allora si che ci sarà da ridere .
dedicato a Ciffo, Raf, Corvo e Zodd
caro zodd a proposito dei depuratori di montescaglioso ,siamo sicuri che la gestione sia ottimale, dal momento che le nostre lamentele per i cattivi odori presso il comune ,é l'ente gestore acquedottolucano cadano sempre nel VUOTO, non sarebbe il caso di fare qualche verifica da parte dei nostri amministratori. E l'acqua che beviamo é sicura,dato che ci dovrebbe arrivare dal pertusillo dato si parli sempre di moria di pesci,alcune volte per le alghe alcune volte per gli scarichi abusivi adesso per l'inquinamento delle falde acquifere da parte di fenice, visto che gli enti preposti per la tutela e il controllo al momento sembra coprano tutti i misfatti di questi personaggi malvaggi e senza scrupoli pur di fare i propri interessi personali e di partito qualunque essi siano,penso sia il momento di dire basta visto che i nostri esponenti politici sembra vogliano essere sempre pregati per muoversi ALLORA li PREGHIAMO con il CUORE IN MANO per la salute dei nostri FIGLI,é non per la nostra già SERIAMENTE COMPROMESSA VI PREGO DI PARLARNE IN PIAZZA E IN TUTTI I LUOGHI POSSIBILI E IMMAGINABILI UN GRAZIE DI VERO CUORE DA TUTTI I NOSTRI FIGLI
Questa è realtà che a dire scandalosa è dire poco.. cadono le braccia dinanzi a tanto schifo..viene voglia solo di fare le valigie..se penso al futuro dei bambini poi ..
Comunicato stampa del consigliere regionale del PDL Mario Venezia
LA POLITICA DELLE TRE SCIMMIETTE.
Egregio Direttore,
sono giorni e giorni che sugli organi di informazione regionali non si parla che dello scandalo Fenice, della corruzione e del clientelismo lucano, dello stato di arretratezza della Basilicata e della estrema povertà di gran parte delle sue famiglie. Tutto ciò che di negativo esiste viene riferito allo stato attuale della nostra Regione. Lascia davvero sconcertati l'assurdo silenzio della Giunta regionale e di tutta la maggioranza, salvo qualche intervento del capogruppo del PD, chiusa ostinatamente in se stessa ed a difendere l'indifendibile .
E' un grave errore perché il governo regionale, De Filippo in primis, ha il dovere morale di spiegare a tutti i cittadini quello che è accaduto a Melfi e che, a macchia d'olio, emerge in tutta la Basilicata a partire dall'ARPAB e finire all'ARBEA, due enti che rappresentano la cartina di tornasole di un sistema che ha fallito in pieno e che rischia di essere travolto dalle indagini giudiziarie.
Certamente, al centro-sinistra, consapevole delle azioni compiute, conviene avvalersi della facoltà di non rispondere ed attendere che, come spesso è accaduto in passato, gli eventi passino per cadere nel dimenticatoio. Ma questo non deve accadere perché l'affaire Fenice non è soltanto una questione di carattere morale e/o giudiziario che riguarda le stanze del potere, al contrario è un problema che investe tutti i cittadini e la loro salute.
L'impennata dei casi di tumori riscontrati nell'area del Vulture-Melfese come in quella del Metapontino non può, come dice l'assessore Martorano, essere ascritta ad un adeguamento della morbilità lucana per tumori a quella nazionale, nulla di tutto questo è riportato nella letteratura scientifica. Al contrario, è certo che un aggravamento dello stato di inquinamento dell'ambiente, come riferito dall'assessore Mancusi nelle sue relazioni, determina un incremento delle patologie tumorali soprattutto a carico del sistema respiratorio. Infatti, livelli superiori alla norma di sostanze altamente tossiche e cancerogene, come l'anidride solforosa, l'ozono ed il mercurio, per fare qualche esempio, sono stati rilevati sia nei pozzi di Fenice che nelle acque della diga del Pertusillo.
Non sappiamo con esattezza, anche per le inefficienze ed i silenzi dell'ARPAB, cosa sia accaduto nel resto della Basilicata ma è del tutto evidente che viviamo in una regione fortemente inquinata in cui l'ambiente è stato penalizzato da una politica attenta solo a tutelare gli interessi del potere.
Nessuna politica per l'ambiente, per il lavoro, per lo sviluppo; la Giunta regionale viaggia nella totale mancanza di idee e di proposte degne di una Regione che vuole mettersi al passo con i tempi. Basti guardare i punti all'ordine del giorno dei Consigli regionali per rendersi conto che quindicinalmente si discute del nulla, di provvedimenti, frutto di un copia incolla di vecchie determinazioni, riproposti negli anni o di atti scopiazzati, anche maldestramente e con cadute grammaticali paurose, senza fare alcun riferimento alle approvazioni di bilanci, dei vari enti regionali, che lasciano davvero sbalorditi.
Dobbiamo prendere atto, a partire dalla Giunta regionale, che la situazione è davvero grave e bisogna mettere in campo, urgentemente, azioni di riforma strutturale del sistema Basilicata, mettendo da parte tutto quello che di improduttivo esiste. Ho più volte detto che bisogna passare dalla meritocrazia degli asini a quella reale dei tanti, preparati, giovani lucani dotati di quelle eccellenze che dovrebbero essere utilizzate dalla Basilicata e non sfruttate dalle altre, più intelligenti, Regioni o addirittura dagli altri Stati.
Perché si spendono milioni di euro per consulenze esterne affidate sempre alle stesse persone con doppi e tripli stipendi? Non sarebbe meglio che De Filippo utilizzasse quei milioni per costituire una Task Force delle giovani eccellenze lucane sicuramente dotate di una cultura moderna e di quell'entusiasmo nel lavoro che, certamente, manca in vecchi mestieranti del potere?
Tante proposte utili, noi del PDL, siamo in grado di avanzare, il problema è che la Giunta regionale, come nel caso degli ultimi scandali, ha deciso di adottare la politica delle tre scimmiette: non parlo, non sento, non vedo.
Per questo motivo chiederò, insieme a tutti i colleghi del PDL e di tutti i consiglieri regionali dotati di spirito di appartenenza alla Basilicata, al presidente Folino di convocare un Consiglio per discutere, senza veli, della Questione Basilicata.
Distinti saluti,
Mario Venezia
Montescaglioso, 31 ottobre 2011
La vicenda “Fenice” non può e non deve lasciare indifferenti.
Le notizie diffuse in questi giorni continuano a risuonare in tutti quelli che, come me, hanno a cuore la tutela dell’ambiente e della salute pubblica, elementi imprescindibili dall’attuale politica lucana.
Difatti l’attività di estrazione del petrolio associata spesso ad alcune scellerate gestioni industriali sono la causa di un forte impatto ambientale e rappresentano una minaccia costante per il nostro territorio.
La cronaca degli episodi allarmanti di questi giorni è ancora una volta, la riprova della insufficienza di una politica ambientale seria ed affidabile che attraverso regole inderogabili delimiti i confini del diritto dell’imprenditore ad esercitare la propria attività ed, al pari, il diritto dei cittadini alla tutela della salute ed alla salubrità dell’ambiente che li circonda.
Su questo la politica non può chiudersi nel silenzio ma ha il dovere di dare risposte forti ed immediate.
Al contrario, al netto delle vicende giudiziarie, la vicenda Fenice fa gridare al senso di responsabilità e di buon governo richiamando ad un dovere morale, prima ancora che politico, per l’attuazione di politiche efficaci in un patto per l’ambiente che coinvolga, allo stesso modo, cittadini, associazioni e imprese.
E’ questa la sfida che deve raccogliere un partito ambientalista qual è il Partito Democratico, è questa la sfida che il popolo lucano deve far propria se si vuole recuperare di credibilità guardando al futuro con maggiore fiducia.
Antonio Lorusso
Capogruppo PD Consiglio Comunale di Montescaglioso
Dice bene Antonio, quando parla di responsabilità politica.
Molto spesso su queste vicende si risponde diplomaticamente: "la magistratura fa il suo corso" come se fossero faccende che non ci riguardano.
In questo caso deve interessarci si la vicenda giuduziara, ma sicuramente possiamo e dobbiamo chedere conto (e spiegazioni) politicamente.