Cantina Cifarelli, via Porta Sant’Angelo, Montescaglioso. Incontro Piazza del Popolo
Tutto il nostro viaggio sostenibile inizia da questa favola.
La favola del Colibri ”Nella grande foresta era scoppiato l’incendio più furioso e devastante che si fosse visto da generazioni. Tutti gli animali erano scappati sulle rive del fiume e gridavano spaventati e rassegnati: ‘’ Poveri noi, i nostri nidi distrutti, le nostre tane bruciate, la nostra erba… i nostri alberi … che disastro, che disastro!… Chissà chi l’ha provocato, chissà se riusciremo a trovare chi l’ha appiccato e scoprire le cause. Chissà chi è stato qualcuno che ha lasciato un mozzicone acceso o qualcuno che ci ha fatto un dispetto, o una scintilla naturale del vulcano …! ’’ Solo un colibrì non si era unito alla conversazione generale. Si era avvicinato all’acqua del fiume li vicino e aveva preso una goccia nel suo becco. Poi era volato sul fuoco e aveva lasciato cadere la goccia. Dopo il primo viaggio ne fece parecchi altri, finchè qualcuno degli animali piangenti non lo notò urlandogli dietro : ‘’ Illuso! Che cosa credi di fare con le tue goccine d’acqua contro questa catastrofe? ‘’ Il colibrì si fermò a mezz’aria e rispose: ‘’ Io spengo l’incendio! E tu? ‘’ ”
SVILUPPO SOSTENIBILE è : ‘’Sviluppo che soddisfa le necessità attuali senza compromettere la possibilità per le future generazioni di soddisfare le proprie ‘’ (da Our Common Future World Commission on Enviroment and Development, 1987).Questa definizione si è ampliata e arricchita nel tempo. Oggi quando si parla di sviluppo sostenibile ci si riferisce a concetti, metodi, idee, studi interdisciplinari provenienti dai più disparati settori della conoscenza. Lo sviluppo sostenibile trae spunti per riflettere e far riflettere sul rapporto tra l’uomo e l’ambiente e sul disequilibrio economico e sociale tra popoli. I concetti chiave sono: Arrestare il degrado ambientale-Salvaguardare le risorse per le future generazioni-Migliorare qualità della vita ed equità
Quali sono le domande sbagliate
Come si può osservare dalla favola , il punto non è chi e che cosa abbia veramente provocato la situazione attuale, si tratta infatti di domande sbagliate, domande mal poste, che spostano l’attenzione su un inutile catastrofismo. Questo finisce per addossare tutte le responsabilità sul sistema, sul governo, sugli altri, sui ‘’ cattivi ‘’. Ma invece il fatto innegabile è, per esempio, che i nostri bambini, i nostri ragazzi non conoscono i boschi, gli insetti, la natura; o anche che noi italiani dipendiamo dall’estero per ben l’ 80 % del nostro approvvigionamento energetico. Queste sono cose grandi, ma prossime, e c’è molto che possiamo fare se ci poniamo le domande giuste, come ad esempio ‘’io che posso fare?’’. Noi ragazzi del gruppo dell’ Università della Basilicata, Cifarelli Vito Leonardo, Ditaranto Rocco e Di Marzio Vito insieme alla collaborazione del gruppo giovanile Oratorio Don Bosco, nel nostro piccolo abbiamo cercato di dare una risposta alla domanda ‘’ Io che posso fare?’’ recuperando e rispettando una struttura immersa nel verde. Ecco i video del progetto.
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Scusate ma devo intervenire. Il mio è purtroppo un commento di parte poichè troppo coinvolta emotivamente in questo progetto! Ma ragazzi che dire......questi sono i VIRUS che ci piacciono.....Speriamo solo che il contagio si propaghi e che gli untori ne vadano fieri. Brutta malattia essere giovani pieni di passione e voglia di fare . Sarebbe fantastico recuperare tutta la zona delle cantine. Un appello: non dimentichiamoci di questo popò di patrimonio che abbiamo! Pensiamo ad una sagra in onore dell'ormai adottatissimo FALCO GRILLAIO
Quoto antcamy.
Davvero bello leggere di queste iniziative e vedere cosa hanno saputo fare con quella bellissima cantina.
Spero che la nuova giunta si preoccupi di non disperdere l'entusiasmo di questi ragazzi e anzi approfondisca il tutto per partire con un progetto che unisca sostenibilità/disagio giovanile/recupero del patrimonio.